Intervento video alla conferenza di Sedizione Liberale del 7 luglio 2012 a Firenze, in cui spiego il funzionamento della convention nei partiti americani e il suo ruolo quale governo popolare del partito, fondamentale per rendere i partiti americani dei partiti governati dagli elettori.
Come detto, nei partiti americani, la convention è il governo popolare del partito. Vi partecipano delegati eletti con le primarie sequenziali.
I delegati alla convention sono elettori tra elettori. Non fanno alcuna carriera politica, né sono interessati a farla, e non guadagnano nulla dal partecipare alla convention. Sono semplici elettori scelti da elettori, che riportano all’assemblea dei delegati le richieste, proposte, idee, valutazioni degli elettori, su qualsiasi argomento ritengano opportuno farlo. Poi votano le proposte e prendono decisioni che vincolano il partito. Per questo motivo, i delegati non sono ricattabili, manovrabili o influenzabili. Tra le altre cose, vanno alla convention e soggiornano nel sito della convention (almeno quattro giorni) a proprie spese.
I principali compiti della convention sono:
1. controllare la corretta applicazione delle regole per selezionare i delegati e delle altre regole del partito (approvate dalla convention precedente) ed eventualmente dirimere le controversie (primo giorno);
2. scrivere, discutere e approvare le nuove regole del partito, valide fino alla convention successiva (secondo giorno);
3. scrivere, discutere e approvare il programma elettorale degli elettori (terzo giorno);
4. votare la nomina del candidato alla presidenza (quarto giorno).
Solo quest’ultima votazione ha un esito di solito scontato. I delegati comunicano in anticipo quale candidato alla nomina intendono votare. Gli elettori possono leggere questa informazione sulle schede elettorali delle primarie e votare di conseguenza. Per esempio, i delegati che sostengono un candidato alla nomina sono elencati e votabili immediatamente sotto il nome del candidato alla nomina.
Schema di scheda elettorale delle primarie:
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candidati alla nomina
candidati delegati candidati delegati candidati delegati candidati delegati candidati delegati …
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La votazione per la nomina è l’unico impegno che i delegati prendono nei confronti del candidato alla nomina di cui si dichiarano sostenitori. In tutte le altre votazioni della convention e in tutti gli altri loro atti sono liberi di interpretare come credono il volere degli elettori che li hanno eletti.
La convention è definita come “l’autorità massima del partito“. Prima di aggiornarsi elegge il Comitato Nazionale, un sottoinsieme di delegati che ha il compito di attuare le disposizioni della convention fino alla convention successiva. Il Comitato Nazionale sottostà alla convention.
Il Comitato Nazionale si avvale di un Comitato Esecutivo, ancora più piccolo, che ha il compito di eseguire i compiti affidatigli dal Comitato Nazionale. Il Comitato Esecutivo sottostà alla convention e al Comitato Nazionale. Ogni decisione dei comitati ha valore temporaneo e deve essere approvata a posteriori, o corretta, dalla convention successiva.
In definitiva, nei partiti americani si osserva la seguente gerarchia ribaltata, dove il potere diminuisce salendo di livello e coinvolgendo meno persone e il livello superiore è da considerare strumento per eseguire il volere del livello inferiore:
*** C E ***
******* C N *******
******** convention *******
************ elettori *************
E’ grazie all’esistenza della convention che i partiti americani sono privi di apparati. Se non ci fosse la convention lo spazio sarebbe occupato abusivamente da un gruppo di persone (l’apparato) che prenderebbe decisioni al posto degli elettori (del tipo: per quali candidature fare le primarie, quando e come organizzarle, chi può votare, chi può essere eletto, e tutte le altre decisioni che riguardano il partito), e creerebbe una casta di privilegiati all’interno del partito: è esattamente quello che succede negli attuali partiti italiani.