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Esistono vari strumenti in rete per fare petizioni, raccogliere firme, confrontarsi, riunirsi, discutere, ecc., ma sono troppo dispersivi. La mia impressione è che finora i social network siano stati pensati per frammentare, distrarre, intrattenere la gente, portarla un po’ a spasso, per dirla brutalmente, invece che organizzare e aumentare il potere dei cittadini. Questi strumenti creano per lo più illusioni, e sfruttano l’ingenuità degli utenti. Si pensi per esempio a Twitter e Facebook. Gli utenti postano messaggi nell’illusione che qualcuno li leggerà, ma se sapessero quante sono le persone che li leggono effettivamente e quale impatto ha la lettura, non butterebbero via il loro tempo a quel modo. Basta creare un sito web e cercare di attrarre visitatori per rendesi conto che non basta esserci per essere visti. Eppure milioni e milioni di persone insistono a lavorare tutti i giorni per arricchire Zuckerberg e Dorsey.

L’idea di YouCaucus è quella di creare un social network che va nella direzione esattamente opposta, per raccogliere ed unire le energie dei cittadini invece che disperderle, e arrivare a cambiare la società e la politica. Questo progetto lo chiameremo PolisNet.

In breve, si tratta di trasferire sul web la comunità dei cittadini in quanto soggetti politici, creando il social network dei cittadini in quanto elettori, candidati, membri di partiti, fornendo una serie di spazi per incontrarsi, discutere, comunicare, elaborare proposte collettivamente (regole di partito, leggi, proposte di modifica della costituzione, ecc.), tenere convention, videoconferenze, organizzare primarie, candidarsi, fare campagna elettorale, votare i candidati alle primarie, ecc. Una serie di strumenti per ottimizzare questo tipo di interconnessioni e renderle fruibili in qualsiasi momento da tablet, PC e smartphone.

La spina dorsale della struttura è l’idea di sistema politico teorizzato da YouCaucus, e ispirata  allo studio dei partiti americani, in particolare il loro funzionamento interno, fatto di convention e primarie sequenziali. I (due) nuovi partiti saranno creati dal nulla, senza apparati e a costo zero. Gli elettori saranno messi in grado di governare interamente il loro partito. Avranno il tempo, il modo e gli strumenti per farlo. Potranno candidarsi a qualunque carica pubblica con effettive possibilità di vincere, perché saranno rimossi i numerosi ostacoli che normalmente riducono le chances degli outsiders, degli sconosciuti e di coloro che non hanno grandi disponibilità economiche.

Si parte “creando” due partiti, chiamati U e C, completamente neutri, vuoti e identici. I cittadini cominciano a iscriversi al social, potendo optare per l’appartenenza a U o a C, oppure dichiararsi indipendenti. Inseriscono il loro curriculum, lo corredano delle proprie idee politiche e proposte. Creano il loro profilo, decidendo quali informazioni rendere pubbliche e quali mettere da parte. Man mano che le iscrizioni fluiscono i partiti cominciano ad acquistare un’anima, un’identità (comunque variabile nel tempo). Chiunque potrà lasciare il partito per diventare indipendente o iscriversi all’altro.

La struttura del sito conterrà da una parte tutti gli iscritti, poi tutti i candidati, tutte le elezioni, tutte le convention, tutte le primarie, tutte le sequenzializzazioni delle primarie, il tutto organizzato per regioni, comuni, e provvisto di motori di ricerca appropriati per accedere rapidamente alle informazioni desiderate. Appena i partiti U e C avranno abbastanza consenso per presentarsi alle elezioni lo faranno e la comunità da virtuale diventerà reale.

Il mio interesse principale è trasformare il web nel veicolo della democrazia. Non ho nessuna idea politica particolare da propagandare, anzi la neutralità dello strumento è cruciale perché funzioni.

Il valore commerciale di una cosa del genere credo possa essere consistente. Sarà generato come segue. Il sito diventerà anche la Fed americana, l’ente che controlla le elezioni. Cioè, PolisNet sarà anche “la banca della politica“. Ciascun candidato dovrà aprire un conto su PolisNet, come su PayPal, e lì dovrà far fluire tutte le donazioni. Da lì dovrà attingere per tutte le spese della campagna elettorale. In questo modo sarà possibile esercitare le forme di controllo sulle donazioni e le spese elettorali, quei controlli che negli Usa sono fatti appunto dalla Fed (come controllare il rispetto dei vincoli sulle donazioni – per esempio, ognuno può donare al massimo 2000 euro – e l’obbligo di rendicontare tutte le spese). Chiaramente di spazio per creare un business ce n’è molto.

Poiché non posso realizzare il progetto da solo, cerco collaboratori. Contattatemi a questo indirizzo.

A Firenze il consigliere regionale Paolo Marcheschi ha recentemente proposto al centrodestra le primarie sequenziali “in crescendo” con convention per la scelta del candidato sindaco del 2014. Giusto ieri ne ha dato comunicazione alla stampa. La proposta, alla cui formulazione ho avuto il piacere di collaborare, è stata bene accolta dai mezzi di comunicazione, con articoli di stampa scritti bene e in modo preciso.

Per esempio, l’ANSA l’ha presentata così:

Fdi: Crosetto, “primarie alla fiorentina” modello per Italia (ANSA)

FIRENZE, 12 SET – “Le primarie alla fiorentina, lanciate oggi da Fratelli d’Italia sul territorio, saranno studiate con molta attenzione a livello nazionale. Potrebbero essere un progetto pilota da replicare in tutta Italia. Un sistema veramente innovativo di svolgere le primarie, un meccanismo capace di coinvolgere realmente i cittadini e di aprire la politica a tutte le persone di buona volonta’.” Cosi’, in una nota, il coordinatore nazionale di Fratelli d’ Italia Guido Crosetto commenta le ‘primarie sequenziali’ lanciate oggi dai consiglieri regionali toscani Giovanni Donzelli e Paolo Marcheschi insieme al consigliere comunale Francesco Torselli per la scelta del prossimo candidato sindaco a Firenze. (ANSA). Y2G 12-SET-13 20:36

Su questo sito seguiremo l’evolversi della discussione sul tema, informandovi degli sviluppi. Potete trovare altre informazioni qui, dove sono disponibili anche le slides della presentazione di Marcheschi. Qui sotto un breve riepilogo del problema e le simulazioni delle primarie fiorentine, con relative spiegazioni.

Come abbiamo spiegato più volte, se si vota in tutto il territorio nello stesso giorno, come fa il PD colle sue primarie “stile 1860”, e magari con regole e date decise dagli apparati all’ultimo minuto, solo le persone già note o ricche hanno effettive possibilità di vincere, cioè i candidati d’apparato e pochi altri. Potrà mai vincere una cassiera del supermercato? Certo che no. Ma anche chi proviene da un partito piccolo, come Fratelli d’Italia o la Lega, è penalizzato, perché non ha nessuna chance di battersela ad armi pari contro il candidato del partito maggiore. Eppure le primarie devono essere competizioni tra persone, non tra partiti o correnti, per cui tutti devono essere uguali sulla linea di partenza, anche la cassiera del supermercato.

Come dice Crosetto nella nota dell’ANSA, le primarie fiorentine “potrebbero essere un progetto pilota da replicare in tutta Italia“. E allora immaginiamole, queste primarie sequenziali a livello nazionale, per esempio per la scelta del candidato premier.

Immaginiamo che si voti prima in Molise, una settimana dopo in Abruzzo, una settimana dopo nelle Marche, una settimana dopo in Toscana, e così via, proprio come nelle primarie americane. Anche una cassiera del supermercato può permettersi di fare qualche viaggio in Molise, e se capita che raccolga del consenso e qualche donazione, magari non vince le primarie del Molise, ma può ottenere un risultato di tutto rispetto. Infatti, basta che “si piazzi bene”, che emerga dal fondo, perché la gente cominci a parlare di lei. Nella settimana che separa le primarie del Molise da quelle dell’Abruzzo alcuni giornali la noteranno e la intervisteranno. Magari non vincerà le primarie dell’Abruzzo, ma se arriva diciamo terza, sarà consacrata come rivelazione e avrà già colmato, in due mosse, il gap che la svantaggiava rispetto ai candidati già noti e quelli favoriti dall’appartenenza ai partiti maggiori.

Poi tocca alle Marche. Se la candidata-rivelazione continua a piazzarsi bene, o magari vince, non la fermerà più nessuno. Tutte le primarie successive saranno plebisciti per lei. Un percorso diluito temporalmente e geograficamente come quello delle primarie sequenziali dà modo e tempo a tutti i candidati di convincere i cittadini a votare per loro. Un meccanismo affrettato come le primarie “o la va o la spacca” del PD azzoppa in partenza tutti i candidati non privilegiati, creando di fatto una sperequazione antidemocratica.

Le primarie di cui parlo sono dunque le “primarie sequenziali in crescendo con convention“. Esse eleggono i candidati alla carica monocratica, ma anche delegati alla convention popolare del partito (o coalizione), l’organo che supervisiona le primarie stesse, ne decide le regole e scrive il programma elettorale degli elettori.

Nella proposta di primarie fiorentine, la sequenza delle primarie si basa sulle 5 circoscrizioni nelle quali è diviso il comune, partendo dalle meno popolose per finire colla più popolosa.

Il sistema elettorale “in crescendo” si riferisce al sistema di assegnazione dei delegati nelle varie tappe della sequenza (proporzionale, poi maggioritario, poi vincitore piglia tutto). Potrebbe essere un po’ ostico da digerire, ma diventa più facile da capire se spieghiamo a cosa serve, cioè coniugare una competizione vera e combattuta colla necessità di proiettare un vincitore al di sopra di tutti gli avversari, in modo che la sua vittoria diventi indiscutibile.

Il proporzionale (con sbarramento alto, diciamo 20%, per evitare sabotaggi da parte degli avversari) serve a garantire che nelle prime tappe la competizione rimanga aperta, ciò che ravviva l’interesse e garantisce agli outsider vere possibilità di battersi. Adottando, all’estremo opposto, il sistema “vincitore piglia tutto” nelle prime tappe si stenderebbe subito al tappeto chiunque non sia già noto al grande pubblico. Allo stesso tempo, il passaggio al maggioritario e poi al vincitore piglia tutto impedisce che la competizione si protragga all’infinito. Con questo meccanismo di solito le ultime tappe proiettano il vincitore ben oltre la maggioranza assoluta, in modo che la sua vittoria non lasci dubbi e spazio a recriminazioni, ciò che serve a unire il partito e la coalizione.

Analizziamo la proposta fiorentina e la relativa simulazione, che illustra questo meccanismo.

Tabella 1.

Sistema elettorale

Popolazione

Numero delegati

Affluenza stimata

Circoscrizione 3

Proporzionale

41637

9

1134

Circoscrizione 1

Proporzionale

69030

15

1810

Circoscrizione 4

Maggioritario

69036

15

1870

Circoscrizione 2

Maggioritario

90865

20

2392

Circoscrizione 5

Vincitore piglia tutto

108846

24

3008

Totali

379414

83

10214

dove “proporzionale” = proporzionale con sbarramento al 20%, “maggioritario” = il 60% (al minimo) dei delegati va al 1o classificato, il resto è distribuito con metodo proporzionale con sbarramento al 20%.

Tabella 2.

Candidato 1

Candidato 2

Candidato 3

Candidato 4

Voti totali

Voti

Deleg.

Voti

Deleg.

Voti

Deleg.

Voti

Deleg

Circ. 3

290

3

401

4

230

2

213

0

1134

Circ. 1

543

5

895

7

372

3

ritiro

1810

Circ. 4

743

9

590

3

537

3

1870

Circ. 2

1364

14

596

6

432

0

2392

Circ. 5

1884

24

1124

0

ritiro

3008

Totali

4824

55

3606

20

1571

8

213

0

10214

Per esempio, nella tabella 2 il candidato 1 si trova in svantaggio dopo la prima tappa e anche dopo la seconda. Sorpassa il candidato 2 nella terza e stacca l’avversario nella quarta. Tuttavia, il candidato 2 potrebbe ancora aggiudicarsi la maggioranza assoluta dei delegati se vincesse l’ultima tappa. Chiunque ottiene la maggioranza relativa dei delegati, ottiene in realtà la maggioranza assoluta, per cui il voto della convention diventa una formalità. Questo è uno schema tipico di ciò che accade nelle primarie presidenziali americane.

Infine, ho proposto a Marcheschi di aggiungere la “sesta circoscrizione”, la circoscrizione online, che diventerebbe la prima della sequenza. Il sito YouCaucus è provvisto di un sottodominio attrezzato per le primarie online (vedi qui). Nella circoscrizione online può votare chiunque risieda a Firenze e abbia diritto di voto. Deve fornire copia della sua tessera elettorale e non potrà votare ai seggi fisici. Le votazioni della circoscrizione online si concluderanno una settimana prima delle votazioni nelle altre circoscrizioni. I risultati saranno comunicati subito dopo la chiusura del voto online e assegneranno un certo numero di delegati online, distribuiti proporzionalmente, con sbarramento al 20%.

Lanciato oggi il progetto “YouCaucus”, pensato per permettere l’organizzazione di primarie online. Gli elettori si registrano fornendo una versione digitalizzata della tessera elettorale, per controllo, e un indirizzo email valido. La tessera elettorale è visionata e controllata, normalmente entro 24 ore. Se i dati sono corretti la registrazione viene approvata e l’approvazione è comunicata all’elettore via email. La registrazione approvata vale per sempre.

L’elettore registrato può votare nelle primarie che coinvolgono il suo comune di residenza (comprese le primarie relative alla regione di appartenenza e le primarie nazionali). In qualunque momento può deregistrarsi (se preferisce che tutti i dati che lo riguardano siano cancellati) e riregistrarsi (che può servire a chi cambia residenza o ha dovuto cambiare tessera elettorale per qualunque motivo). La riregistrazione, tuttavia, necessita di una nuova approvazione.

Attualmente, il progetto YouCaucus è in versione beta. Chiunque può registrarsi con nomi e dati di fantasia, e votare immediatamente alle “primarie per il candidato sindaco di Paperopoli“. La versione beta serve per testare la presenza di eventuali bug, che possono essere segnalati a questo indirizzo, dove possono essere mandati anche commenti e osservazioni sul progetto.

Prevediamo di fare, entro le prossime tornate elettorali, primarie locali e nazionali, per i candidati premier di vari partiti, i candidati sindaci, eccetera.

Le primarie del progetto YouCaucus sono da intendere come libere consultazioni tra elettori, nello spirito del progetto youcaucus.com, su cui potete trovare dettagli negli articoli pubblicati in questo sito, per esempio qui. Le consultazioni di YouCaucus non necessitano dell’approvazione dei partiti ufficiali, ma procedono unicamente “dal basso”. Si tratta delle primarie degli elettori, non delle primarie dei partiti. Molti candidati sono inseriti in lista “d’ufficio”.

Le primarie del progetto “YouCaucus” saranno svolte in maniera assolutamente rigorosa. Normalmente, il voto è segreto. Ciò vuol dire che nessuna informazione che lega l’elettore al voto espresso viene registrata. Tuttavia, a richiesta sarà possibile anche fare primarie a voto palese, nello spirito dei caucus del Partito Democratico americano.

Chiunque potrà aggiungere la propria candidatura e proporre le proprie primarie (raccogliendo un certo numero di “firme” a sostegno). Sarà possibile anche organizzare convention, candidarsi a delegato e votare i delegati alla convention sulle schede elettorali (online) delle elezioni primarie.

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