Avendo studiato da vicino e “sul campo” come funzionano i partiti tradizionali, ne ho concluso che non sono veri partiti, ma comitati elettorali. Il loro unico obiettivo è portare in alto un gruppo ristretto di persone, il cerchio magico. A questo scopo, inventano forme di partecipazione finte per ingannare i loro elettori e sfruttarli. Di fatto, proteggono i membri del cerchio magico da qualunque cosa possa intaccare la loro posizione di potere e privilegio. Nel corso degli anni, se non decenni, hanno usato i “loophole” del sistema, spesso creati da loro stessi mediante l’approvazione di leggi apposite, per creare una casta di privilegiati. In tutto ciò i problemi e le esigenze dei cittadini sono l’ultimo dei loro pensieri. Non esito ad affermare che i partiti sono in violazione dell’articolo 49 della costituzione e dovrebbero essere sanzionati e costretti a rifondere il danno agli elettori.
Continuando a frequentare e studiare gruppi politici più o meno vicini ai partiti tradizionali, ho potuto recentemente misurare ancora meglio la “forza” di quei partiti e identificarne i numerosi punti deboli. Infatti, al di là di quanto vogliono far credere, sono debolissimi. Basti pensare che l’unica “attività politica” che svolgono gli aspiranti candidati a un posto di consigliere comunale è:
- – un post su facebook ogni due o tre giorni per “stimolare le zone erogene dell’elettorato”, raccogliere qualche like e qualche commento, nulla più
- – molto, ma molto più raramente, cavalcare qualche tema del momento (sì ius soli, no ius soli, no moschee, sì moschee, ecc.) organizzando un banchetto o simile, accompagnato da una chiamata a raccolta su facebook o twitter
- – ancora più raramente, a meno che uno non ricopra già una carica pubblica o di partito, una menzione sul giornale
Quante sono le persone raggiunte con questi metodi? Per il centrodestra, ad esempio, in una città come Pisa (90 mila abitanti), sono trecento o giù di lì, sempre le stesse. Davvero le elezioni sono una competizione di morti viventi. E poi ci si lamenta che la gente non va più votare…