Le Libertarie Pisane 2018

Le Libertarie

La convention




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Partiti italiani ed elezioni italiane

Mio intervento alla Convenzione Blu dei Conservatori e Riformisti, tenutasi a Roma il 5-6 novembre 2016.

Probabilmente l’ultimo intervento della serie. La mia impressione è che ormai questo movimento si stia accartocciando sui rituali dei vecchi partiti, cioè cercare accordicchi con le altre forze politiche (Lega e Fratelli d’Italia), per fare, se va bene, primarie d’apparato tipo quelle del PD. Il progetto delle Libertarie ormai lo conoscono, se mai lo vorranno realizzare troveranno sempre la nostra disponibilità. Per il momento, lasciamo che seguano la loro strada. Si sa mai che serva loro di lezione, anche se è lecito dubitarne.

Il progetto prosegue su binari alternativi già attivati, di cui fornirò notizie al momento debito.

Clicca sull’immagine per le trasparenze dell’intervento.

Verso le Libertarie Cortina 2016

I Conservatori e Riformisti hanno delle ottime chances di realizzare, da soli, le libertarie per il candidato premier, grazie all'”effetto Jordan” che riduce lo sforzo organizzativo a quello delle prime tre consultazioni regionali, per quanto siano di piccole dimensioni. Per esempio, in Italia potrebbero essere Molise, Basilicata, Abruzzo. [Hamilton Jordan fu il braccio destro di Jimmy Carter e il primo a capire la dinamica delle primarie presidenziali americane. I suoi preziosi consigli permisero a Carter, nel 1976, di passare dall’anonimato a presidente in dieci mesi.]

Sono intervenuto al convegno dei Conservatori e Riformisti “Verso la Convenzione Blu”, tenutosi a Cortina d’Ampezzo nei giorni 24 e 25 settembre 2016. Nel mio discorso ho fornito nuovi dettagli su cosa sono e come funzionano le libertarie, e ho spiegato come l’effetto Jordan riesce ad agire come catapulta per lanciare candidati emergenti verso la vittoria finale.

Leggi le trasparenze relative al mio intervento cliccando su
Verso le Libertarie Cortina 2016

Mio intervento al convegno “Centrodestra riparte” dei Conservatori e Riformisti, presso il Tempio di Adriano, giovedì 8 settembre 2016 alle ore 15.00.

La nostra economia non è molto amica di chi vuole emergere, provarci, realizzare l’idea in cui crede, costruire un’impresa, magari partendo da zero o da poco, perché sulla sua strada gli fa trovare una miriade di difficoltà, vincoli, obblighi, adempimenti burocratici e dilazioni.

Il sogno americano, invece, parla di libertà, di opportunità per tutti, anche chi parte dalla sola idea in cui crede. Racconta storie di persone che entrano in un’azienda come segretarie o magazzinieri e ne escono da dirigenti, parla di brillanti idee dal successo planetario concepite in uffici improvvisati dentro uno scantinato.

Esiste una versione politica del sogno americano, che ho chiamato le libertarie. Si tratta del sistema di consultazione degli elettori che permette a tutti i cittadini di candidarsi con effettive possibilità di vincere, anche emergendo dal nulla, e dà agli elettori il completo controllo sul processo di selezione. Un sistema che possiamo apprendere dal funzionamento interno dei partiti americani degli ultimi 40 anni, e in particolare la selezione dei candidati alla Casa Bianca.

La consultazione degli elettori è diluita nell’arco di sei mesi, uno stato o una manciata di stati alla volta, separati da una settimana o giù di lì. In questo modo chiunque ha l’effettiva possibilità di vincere, emergendo gradualmente dall’anonimato fino alla vette più alte della notorietà in una manciata di tappe. Allo stesso modo chi parte favorito e non merita, rischia di vedere il suo consenso evaporare davanti ai suoi occhi in altrettante tappe, come quest’anno è successo a Jeb Bush. Inoltre, una convention di cittadini scelti dagli elettori mediante le stesse consultazioni, detti delegati, governa l’intero processo tramite un meccanismo di controlli incrociati, verifica l’applicazione delle regole, sanziona che le viola, modifica le regole per la volta successiva. La convention è l’autorità massima del partito, il suo governo popolare.

Negli Usa ci sono voluti 2 secoli di tentativi e fallimenti per trovare la strada giusta, e poi 40 anni di perfezionamenti per raffinarla. Ma alla fine, quello che gli americani hanno raggiunto è qualcosa di straordinario, equivalente secondo me alla più grande delle scoperte scientifiche mai fatte nella storia dell’umanità: hanno trovato la formula della democrazia.

Gli elettori lo sanno e rispondono incredibilmente bene, numerosi e generosi. Quest’anno 31 milioni di elettori americani si sono recati a votare alle primarie repubblicane, record assoluto, e 30 milioni e mezzo a quelle democratiche. Si tratta della metà di chi andrà a votare a novembre. Per fare un paragone, se si facessero le libertarie in Italia, si potrebbe arrivare a 11 milioni di elettori a polo, in una situazione bipolare. Per non parlare delle centinaia e centinaia di milioni di dollari raccolti dai candidati americani in una miriade di microdonazioni da pochi dollari l’una.

L’altra faccia della medaglia, quasi ovvia, è che la formula vincente va applicata in maniera corretta e rigorosa, perché solo allora lo strumento dispiega tutta la sua potenza e solo allora gli elettori rispondono numerosi e generosi. Non esistono vie di mezzo, o scorciatoie. Di fronte a qualunque ripiego al ribasso gli elettori capiscono di non essere loro al centro, di essere stati sostituite da un qualche gruppo di potere, e allora non rispondono affatto.

In Italia la parola primarie reca inevitabilmente con sè il carico di ambiguità, recriminazioni e contestazioni che caratterizzano le primarie del PD, le quali, essendo concentrate in un solo giorno su tutto il territorio non danno a nessuno la possibilità di emergere dal nulla, cioè restringono le possibilità di vittoria ai soliti noti. Inoltre, essendo senza convention, sono in balia dell’arbitrio e della litigiosità degli apparati, per cui generano infinite recriminazioni. A molte altre persone, poi, vengono in mente le primarie del movimento 5 stelle, che sono ancora peggio. Primarie come quelle sono ben poco attraenti.

Insomma, chi chiede poco, cioè delle generiche primarie, oltre a generare le reazioni spontanee di scetticismo e diffidenza, ci può portare ad ottenere una competizione improvvisata come quelle provate tante volte negli Usa prima di trovare la strada giusta, cosa che ci porterà diritti al fallimento. Se invece vogliamo spavaldamente tutto, il massimo, cioè le libertarie, c’è il rischio di ottenere… tutto.

E allora mi sono divertito a immaginare cosa succederebbe se a un certo punto, magari provocatoriamente, ma non del tutto, ci dichiarassimo contrari alle primarie, sapendo che nella mente dell’ascoltatore scatta automatico il riferimento alle primarie del Pd e del M5S. E’ chiaro che se facessimo qualcosa del genere genereremmo sconcerto e curiosità, che si traducono in ulteriori domande, richieste di spiegazioni, maggiore attenzione e interesse da parte di chi ascolta e ciò magari porterebbe a richieste di ulteriori interviste.

Ci verrebbe sicuramente rimproverato
– Ma non eravate a favore delle primarie fino all’altro ieri?

e questo ci darà l’opportunità di rispondere

Certo, ma ci siamo resi conto che le primarie sono già superate. Esse generano troppe recriminazioni e non fanno emergere affatto la volontà popolare. Noi siamo per le libertarie.

al ché non potrà che seguire la richiesta di spiegare cosa sono, e ciò ci darà l’opportunità di centellinare a piacimento le nostre formule, sempre avendo cura di lasciare il discorso in sospeso, in modo da mantenere vivi l’interesse e la curiosità

Tipo:
Le libertarie sono il modo più efficiente ed avanzato al mondo di consultare gli elettori. Danno a tutti la possibilità di vincere, emergendo gradualmente dal nulla fino alle vette più alte della notorietà. Danno tutto il potere agli elettori e fanno emergere veramente e fedelmente la volontà popolare. Le libertarie sono la formula della democrazia, la versione politica del sogno americano.

e se vogliamo dare qualche dettaglio possiamo parlare di una competizione diluita, a tappe, una regione a settimana, che permette a chiunque di scendere in campo con effettive possibilità di vincere, anche chi parte dall’essere sconosciuto e senza un euro, e una convention di cittadini scelti dagli elettori che governa l’intero processo tramite un meccanismo di controlli incrociati.

Insomma, sapendo di avere per le mani il sistema vincente, possiamo permetterci anche di giocarci un po’. Perché prima di fare emergere tutti con le libertarie, dobbiamo sfruttarle per fare emergere noi stessi. Le libertarie in fondo sono nella nostra natura, perché nel DNA di tutti i conservatori c’è proprio il sogno americano, l’idea che tutti devono avere l’opportunità di emergere dal nulla fino ai gradi più del successo. E se non saremo noi a farci carico di portare il sogno americano in Italia, tanto nella politica, quanto nell’economia, nessuno lo farà mai per noi.

Non posso dare maggiori dettagli per ragioni di tempo, ma se siete interessati al seguito della storia, spero di rivedervi a Cortina.

Vi ringrazio molto dell’attenzione

In questo video viene spiegata la proposta di legge “Le Libertarie” appena presentata in parlamento.



Ecco il testo finale della proposta di legge “Le Libertarie“, come presentata recentemente al parlamento.

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Proposta di legge denominata “libertarie”

per la selezione dei candidati alla presidenza del consiglio

 

Art. I – Finalità e norme generali

1.     La presente legge regola le modalità con le quali gli elettori selezionano i candidati alla carica di presidente del consiglio e i candidati a subentrare al loro posto, supervisionano l’applicazione delle regole del processo di selezione, ap­pro­vano il programma elettorale e modificano le regole stesse.

2.     Le procedure, brevemente denominate “libertarie”, consistono di una sequenza di elezioni primarie regionali, seguite dalla convention dei delegati. Possono avvalersi delle libertarie i partiti politici, le coalizioni di partiti e gli elettori e candidati indipendenti.

3.     La scelta del candidato presidente del consiglio è detta “nomina”. Essa spetta alla convention.

4.     Può candidarsi alla nomina, o essere candidato alla nomina, chiunque possa ricoprire la carica di presi­dente del consiglio.

5.     Le libertarie offrono al presidente della repubblica uno strumento per consultare gli elettori sulla scelta della per­­sona a cui affidare l’incarico di formare il governo. Danno ai cittadini la possibilità di indicare al presidente della repubblica i propri candidati a presidente del consiglio. I partiti politici, le associazioni e i gruppi di cittadini, possono avvalersi delle libertarie per rafforzare l’indicazione al presidente della repubblica.

6.     Alla convention nazionale partecipano i delegati regionali. Si può candidare a delegato qualunque elettore residente nella regione che non ricopra cariche pubbliche o di partito.

7.     Ciascun candidato delegato si im­­­­pe­gna­ pubblicamente e con dovuto  anticipo, a sostenere, nei limiti stabiliti dalla presente legge, un can­di­da­to alla nomina.

8.     Le elezioni pri­­­­­ma­­rie regionali determinano il nu­me­ro di delegati che sostengono i candidati alla no­mi­na.

9.     Può votare alle elezioni primarie regionali qualunque cittadino resieda nella regione e sia in pos­ses­so della tes­­­sera elettorale e di un documento di identità.

10.  I candidati alla nomina possono ricevere donazioni unicamente da privati cittadini italiani. Ciascun dona­to­re può dare a un candidato alla nomina, in unica soluzione o più soluzioni, fino a un massimo di 1000 euro, durante l’arco temporale coperto dalle libertarie, i quattro mesi precedenti e i tre mesi successivi. Il donatore che supera il tetto massimo è soggetto ad una sanzione amministrativa pari a venti volte l’ammontare in eccesso.

11.  Nel caso una o due camere siano sciolte anticipatamente, le elezioni politiche nazionali sono tenute nella prima domenica che segue il 63esimo giorno dallo scioglimento.

Art. II – Gli schieramenti

1.     A richiesta, i partiti rappresentati da un gruppo parlamentare alla Camera e/o al Senato possono usu­­fru­­ire di libertarie esclusive. In tal caso, sulla sche­da elet­to­rale delle elezioni primarie è presente un riquadro specifico dove gli elettori possono votare il can­di­da­to del partito.

2.     Anche le coalizioni di cui faccia parte almeno un partito rappresentato da un gruppo parlamentare alla Camera e/o al Senato hanno diritto a libertarie esclusive.

3.     Gli elettori e i candidati indipendenti, così come i partiti che non si avvalgono di libertarie esclusive, possono avvalersi di libertarie inclusive, relative a due poli civi­ci distinti. Ai fini della presente legge, tali schieramenti sono denominati per comodità “polo U”  e “polo C”. Le li­ber­ta­rie prevedono che siano gli stessi elet­to­ri, ed eventualmente i partiti che vi confluiscono, a iden­ti­fi­care poli­ti­ca­men­te i poli U e C.

4.     La presentazione delle candidature alla nomina dei poli U e C non richiede particolare for­maliz­zazione e non è soggetta a vincoli temporali o altre restrizioni. È compito e interesse di chi desidera candidarsi alla nomina, o can­­­di­da­re altri, far conoscere al pubblico la sua intenzione, nei modi che preferisce. Può includere il suo nome nel sito web delle libertarie messo a disposizione dal Mini­ste­ro dell’Interno.

Art. III – Il giro d’Italia

1.     L’insieme costituito dalle ele­zio­ni primarie regionali e dalla convention è detto anche “giro d’Italia”.

2.    Il giro d’Italia è previsto in tre versioni: standard, accelerata e semi-accelerata. Si applica la versione standard se la legislatura ha scadenza naturale. Si applica una delle altre due versioni in caso di scioglimento anticipato di una o due camere.

3.     Il giro standard consiste di sedici tappe, nelle quali si vota alle elezioni primarie regionali, più la con­ven­tion na­zionale. Le tappe sono separate l’una dall’altra da un arco temporale pari ad una set­ti­ma­na, con un’eventuale pausa di una settimana per natale, pasqua e ferragosto. La data della prima tappa è la prima domenica che cade almeno quat­­­tro anni e quattro mesi dopo le elezioni politiche nazionali.

4.     Nel caso una o due camere siano sciolte anticipatamente e lo scioglimento anticipato abbia luogo a meno di quattro anni e quattro mesi dalle elezioni politiche nazionali, si adotta la versione acce­le­ra­ta del giro d’Ita­lia, fatta di sette tappe e la con­ven­tion, senza interruzioni per festività. Si comincia la seconda domenica successiva allo scioglimento del­le camere, e si procede secondo la sequenza accelerata. Numerando le tappe della sequenza standard da i a xvi, la sequenza accelerata è

a)   i e ii

b)   ii e iv

c)   v e vi

d)   vii e viii

e)   ix e x

f)    xi, xii e xiii

g)   xiv, xv e xvi

Le convention del giro accelerato si riuniscono il nono, ottavo e settimo giorno prima delle elezioni politiche.

5.     Nel caso lo scioglimento anticipato abbia luogo a più di quattro anni e quattro mesi dalle elezioni politiche nazionali, il giro d’Italia è ottenuto combinando il giro standard, per la parte già svolta, con quello accelerato, per la parte ancora da svolgere. La seconda parte, convention inclusa, è anti­ci­pa­ta per raccordarsi alla prima, in modo che tra una tappa e la successiva passi una settimana.

Art. IV – Le prime libertarie

1.     La sequenza di tappe del giro stan­dard relativo alle prime libertari è la seguente:


i.      
Molise
ii.      
Basilicata
iii.      
Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia
iv.      
Veneto
v.      
Calabria
vi.      
Puglia
vii.      
Marche
viii.      
Umbria e Abruzzo
ix.      
Liguria
x.      
Piemonte e Valle d’Aosta
xi.      
Lazio e Sardegna
xii.      
Campania
xiii.      
Toscana
xiv.      
Emilia-Romagna
xv.      
Sicilia
xvi.      
Lombardia

2.     Le convention nazionali si riuniscono quattro settimane dopo l’ultima tappa. I loro lavori durano quattro giorni.

3.     Il numero totale dei delegati dei poli U e C è 1409. Essi sono così ripartiti: Lombardia 223, Campania 141, Lazio 124, Sicilia 122, Veneto 112, Piemonte 105, Puglia 100, Emilia-Romagna 99, Toscana 87, Calabria 50, Sardegna 40, Liguria 39, Marche 37, Abruzzo 31, Friuli-Venezia Giulia 30, Trentino-Alto Adige 23, Umbria 20, Basilicata 15, Molise 8, Valle d’Aosta 3.

4.     La convention nazionale del polo U si riunisce a Pisa, quella del polo C a Verona.

5.     Le convention nazionali sono organizzate dai comuni che le ospitano.

6.     Le segreterie dei partiti che intendono avvalersi di libertarie esclusive ne danno comunicazione al Ministero dell’Interno entro il quarto anno e quarto mese dalle precedenti elezioni politiche, op­pu­re, nel caso di scioglimento anticipato delle camere, entro quattro giorni dallo stesso. In tale co­­mu­­­ni­­ca­­zione, specificano se intendono avvalersi delle libertarie esclusive come partiti o all’in­ter­no di una coalizione. Nel secondo caso comunicano un alias per identificare la coalizione sulla sche­da elet­to­rale.

7.     La presentazione delle candidature alla nomina dei partiti e/o coalizioni che usufruiscono di liber­ta­rie esclusive è soggetta a regole sta­­bilite autonomamente dagli stessi partiti e/o coalizioni. Le se­greterie dei partiti comunicano i nomi dei can­di­da­ti e/o le regole per la presentazione delle can­di­da­ture al Ministero del­l’In­ter­­­no con dovuto anticipo affinché vengano pubblicati sul sito delle libertarie.

8.     I numeri dei delegati regionali delle libertarie esclusive dei partiti e/o coalizioni, così come le loro distribuzioni regionali e le lo­ca­li­tà delle convention, sono stabiliti autonomamente dai partiti e/o coalizioni, e comu­ni­ca­­ti dalle loro segreterie con dovuto anticipo al Ministero dell’Interno.

Art. V – La convention nazionale

1.    La convention nazionale vota la nomina del candidato presidente del consiglio e quella del can­di­da­to a suben­trar­gli. Inoltre, scrive il programma elettorale, dirime le controversie, stabilisce le regole delle liber­tarie successive ed elegge i membri del comitato nazionale.

2.    Su tutte le questioni che riguardano le libertarie la convention è autorità massima. Può pren­de­re qua­­lunque decisione ritenga necessaria, senza alcun tipo di vincolo. Le sue decisioni sono insin­da­cabili.

3.     Una proposta è approvata dalla convention se ottiene la mag­gio­ran­za dei voti dei presenti. Le votazioni sono palesi.

4.   La convention stabilisce le sue stesse regole e procedure, stabilisce le regole delle libertarie succes­sive, e dirime qualunque controversia inerente le libertarie in corso.

5.    Le delegazioni regionali sono formate rispettando fedelmente la volontà popolare degli elettori del partito, coalizione o polo civico, della regione. Una delegazione che non soddisfi questa condizione può essere contestata alla convention.

6.    La legittimità delle delegazioni è decisa dalla convention. Essa risolve le eventuali dispute sulle composizioni delle delegazioni contestate riunendosi in assenza di quelle. Punisce le regioni che sono per qualsivoglia motivo inadempienti, ri­du­­­­cen­do a suo piacimento il loro numero di delegati, o il valore del loro voto. Può an­che ammettere, al posto delle delegazioni contestate, delegazioni alternative. Le delegazioni alter­na­tive possono essere proposte alla convention da chiunque, anche in assen­za di contestazioni. È la convention a stabilire quale delegazione proposta rispetti fedel­men­te la volontà popolare e vada quindi ammessa.

7.   La legittimità di una delegazione è fondata sul riconoscimento da parte delle delegazioni delle altre regioni. In caso di contestazioni reciproche su vasta scala, la convention è costituita da qualunque insieme di delegazioni regionali che si legittimano reciprocamente, selezionate con qualunque me­to­­do garantisca il rispetto della volontà degli elettori, fino al caso estremo di più convention auto­legittimantesi che si ritengano rappresentative dello stesso polo, partito o coalizione.

Art. VI – I delegati

1.     I delegati alla convention rappresentano gli elettori e i candidati alla nomina che si sono impegnati a sostenere.

2.     Nella votazione della nomina, i delegati sono tenuti a votare per il candidato alla nomina che si sono impegnati a sostenere, a meno che questi non li abbia sciolti dal vincolo, nel qual caso possono votare chi vogliono.

3. In tutte le altre votazioni della convention, i delegati hanno completa discrezionalità su come rap­pre­sentare al meglio la volontà degli elettori, e non sono tenuti a seguire le eventuali indicazioni del candidato alla nomina che si sono impegnati a sostenere.

4.    I delegati alla convention provvedono personalmente alle proprie spese di viaggio, vitto e alloggio. Nel caso in cui gli organizzatori abbiano disponibilità di fondi, i delegati possono essere rimborsati del­­le spese sostenute, purché documentate, fino a un massimo uguale per tut­ti.

Art. VII – I lavori della convention

1.     I lavori della convention cominciano il mattino alle ore 9.00 e terminano la sera alle ore 18.00.

2.    Risolte le contestazioni, i delegati discutono ed approvano le eventuali modifiche alle regole delle libertarie, come la sequenza standard, la località della convention successiva, il numero di de­le­gati totali, il numero di delegati di ciascuna regione (tenendo conto, se ritenuto opportuno, della di­versa forza del partito, coalizione o polo nelle diverse regioni), il metodo di calcolo dei delegati as­se­­gnati ai candidati alla nomina nelle varie tappe, eccetera.

3.     Nel caso delle libertarie esclusive dei partiti e/o coalizioni, i delegati discutono ed approvano anche eventuali modifiche alle regole per le candidature alla nomina ed eventuali forme di chiusura delle primarie. In quel caso, specificano le restrizioni all’elettorato ammesso a votare e le regole per la formazione dell’albo degli elettori.

4.     Terminata  la discussione sulle regole, i delegati discutono ed approvano il programma elettorale.

5.     Approvato il programma elettorale, i delegati votano la nomina del candidato presidente del con­si­glio.

6.     Per garantire che la volontà degli elettori sia rispettata anche nel caso in cui il presidente del consi­glio sia impossibilitato a insediarsi, o costretto per qual­sivo­glia motivo alle dimissioni prima della scadenza naturale della legislatura senza possibilità di rein­carico, la convention elegge il candidato a subentrare al suo posto, su proposta del candidato nominato.

7.    Dalle ore 19.00 in poi la convention ospita interventi e comizi. Tra questi, gli interventi del can­di­da­to nominato e del candidato a subentrargli.

8.    Prima di aggiornare i suoi lavori, la convention nomina il comitato nazionale. Raccolti i nomi dei delegati disponibili, stabilisce l’ordine se­con­do il quale essi saranno membri del comitato, avendo cura di alternare per quanto possibile un uomo e una donna. Ciascun membro rimane in carica per una durata di sei mesi. L’ordine è ciclico, per cui dopo che tutti i de­le­ga­ti nominati hanno eser­citato il loro mandato, si ricomincia dall’inizio.

9.     I lavori della convention, gli interventi e i comizi, sono pubblici e possono essere divulgati da chiun­que in qualunque forma e gratuitamente.

10.  I costi della convention gravano sugli organizzatori. Possono esse­­­­re coperti mediante spon­so­riz­za­zio­ni e donazioni. Gli eventuali guadagni spettano agli stessi organizzatori.

Art. VIII – Il comitato nazionale

1.     Il comitato nazionale si occupa delle questioni relative alle libertarie quando la convention non è riunita. È sottoposto alla convention. Agisce su mandato e indicazione della con­ven­tion stessa. Si riunisce telematicamente e prende decisioni con la maggioranza dei due terzi e votazioni palesi.

2.   Il comitato nazionale è composto da delegati alla convention, in numero pari al 5% del totale, ar­ro­ton­­dato in eccesso. Ciascun delegato ricopre l’incarico per sei mesi. Nel caso di rinun­ce, diventano mem­bri i primi delegati non membri che appaiono nell’ordine ciclico stabilito dalla con­vention.

3.    Se il comune incaricato di ospitare la convention rinuncia all’incarico, il comitato na­zio­na­le indi­vi­dua ed approva una località alternativa e/o un or­ganiz­zatore alternativo, anche privato.

4.    Se il candidato a subentrare ottiene l’incarico di formare il governo dal pre­si­dente della repub­blica, il comitato nazionale elegge un nuovo candidato a subentrare, su indi­ca­zio­ne del presidente su­ben­tra­to. Si procede similmente ogni volta che un candidato a subentrare ottiene l’incarico di formare il governo.

5.     I comitati nazionali dei tre partiti, coalizioni o poli che raccolgono più voti nelle libertarie si scam­biano informazioni, con i metodi e tempi che ritengono opportuni, sulle proposte di modifica della sequenza standard formulate dalle rispettive convention. In base a quelle, cercano un accordo per proporre una nuova sequenza standard per le li­ber­ta­rie successive. Se la nuova sequenza pro­po­sta viene approvata dai tre comitati nazionali entra in vigore e sostituisce la precedente. In qua­lun­que altro caso rimane valida la sequenza standard precedente.

6.    La nuova sequenza standard approvata dai comitati nazionali non ha valore di leg­ge, ma di rac­co­man­­dazione. Lo stesso vale per tutte le modifiche alle regole delle liber­tarie approvate dalle con­ven­­­tion.

Art. IX – Il voto

1.     Il Ministero dell’Interno mette a disposizione un sito web, qui chiamato “sito delle libertarie”, in cui sono raccolti i partiti e le coalizioni che usufruiscono di libertarie esclusive, le liste dei can­di­da­ti alla nomina, i link alle loro pagine web personali, i nomi dei candidati delegati che li sostengono, i numeri dei delegati regionali, le date del­­le elezioni primarie re­gio­nali, le sedi dei seggi elettorali, i dettagli sulle opera­zio­ni di voto, i nomi degli scrutatori, i ri­sul­ta­ti delle elezioni primarie regionali, i no­­mi dei delegati eletti, e qua­lun­que altra informazione sia ritenuta utile.

2.     Il comune determina le sedi dei seggi elettorali, distribuite uniformemente sul territorio, in numero pari ad almeno un terzo delle usuali sezioni elet­to­ra­li. Sono preferibili palestre e luoghi con ampi spa­­zi aperti. Le sedi sono comunicate al pubblico tramite il sito web del comune e il sito delle libertarie.

3.     Il comune fornisce urne e schede elettorali. In caso di bisogno gli scrutatori o gli elettori pos­so­no fornirne di propri. Le urne sono contenitori rigidi tra­spa­renti, in modo che sia possibile con­trol­la­re la presenza di schede elettorali dall’esterno. Ai seggi sono presenti zone appartate dove gli elettori possono votare senza essere visti.

4.     L’urna è unica per ogni seggio, posta in un punto ben visibile dietro il banco degli scrutatori.

5.     Un incaricato del comune apre il seggio elettorale alle ore 7.30.

6.    Gli scrutatori sono volontari, iscritti nelle liste elettorali della regione e muniti di un dispositivo pro­prio (quale tablet, smartphone o computer) dotato di connessione internet e brow­ser. Essi si pre­sen­tano all’apertura di un seggio di loro scelta, nella regione di residenza, e dichiarano la loro di­spo­nibilità a fare gli scrutatori.

7.     L’incaricato del comune invia telematicamente i numeri di tessera elettorale degli scru­ta­to­ri al sito delle libertarie, che pubblica i loro nomi. Consegna agli scrutatori le urne e le schede elettorali.

8.     Si vota dalle 8.00 alle 19.00. L’elettore può recarsi a votare in qualunque seggio della regione in cui risiede.

9.    L’elettore si presenta al seggio esibendo la tessera elettorale e un documento di identità. Uno scru­ta­tore tra­smet­te telematicamente il numero di tessera elettorale al sito delle libertarie. Se lo scru­ta­tore riceve conferma che l’elettore non ha già votato, gli consegna una scheda elet­to­rale.

10.  La scheda elettorale consta di un unico foglio di comune car­ta bianca opaca. Una facciata del foglio è vuota, mentre l’altra facciata è divisa in riquadri di uguali dimensioni.

11.  In ciascun riquadro è presente un’intestazione recante il nome del partito, della coalizione o del po­lo, e una riga orizzontale. Nel caso di coalizione è riportato il suo alias e la lista dei partiti che la com­­pongono.

12.  L’elettore vota il candidato alla nomina del partito, coalizione o polo preferito scrivendo il suo no­me sulla riga cor­ri­spon­den­te. Può votare il candidato di un solo partito, coalizione o polo, pena l’an­nul­lamento del voto.

13.  Dopo aver votato, l’elettore piega la scheda elettorale in quattro e la consegna allo scrutatore, che la deposita nell’urna.

14.  Le operazioni di voto sono pubbliche. Qualunque cittadino può presenziare in qualunque mo­men­to, filmare o fotografare e pubblicare in qualsivoglia modo le operazioni di voto e divulgare infor­ma­zio­ni sulle stesse.

15.  Non esiste periodo di silenzio elettorale. La campagna elettorale è permessa anche a urne aperte.

16.  Lo spoglio è pubblico e avviene appena concluse le votazioni. I pre­senti possono fotografare, fil­ma­re e pubblicare in qualsivoglia modo le operazioni di spoglio. Pos­so­no comunica­re i risultati parziali in qualunque momento e in qual­sivoglia forma.

17.  Il voto appartiene all’elettore e non può essere annullato a meno ché non sia possibile fare altri­men­ti (voto multiplo, voti in più riquadri, scritte incomprensibili, ecc.). La segretezza del voto alle elezioni primarie non è un obbligo, ma un diritto. Il voto non è an­nul­la­bile per la presenza di segni di ricono­sci­men­­to, salvo quando è impossibile capire chi è il candidato votato. L’elettore può fotografare la scheda elet­to­rale votata e pubblicarla su internet, anche a urne aper­te. Può anche votare utiliz­zan­do un proprio foglio di car­ta, scrivendoci sopra il nome del can­di­da­to alla nomina e il nome del partito, coalizione o polo cor­ri­spon­dente.

18.  Ogni cittadino presente è controllore delle operazioni di voto e spoglio.

19.  Concluse le operazioni di spoglio, gli scrutatori comunicano i risultati al pubblico presente e li in­via­no telematicamente al sito delle libertarie.

20.  Nel caso le amministrazioni comunali siano in­adem­pienti perqualsivoglia motivo, i cittadini pos­so­no organizzarsi liberamente per convocare elezioni primarie autonome e sottoporre delegazioni alternative al­la convention. In tutti gli altri casi di inadempienza, incertezza o contestazione si procede collo spirito indicato in questa legge.

21.  Le elezioni primarie del giro d’Italia sono per definizione primarie aperte. Tuttavia, i partiti e le coalizioni che usufruiscono di primarie esclusive possono optare per primarie chiuse, restringendo il diritto di voto ad un insieme di elettori determinato con criteri propri. A tale scopo, inviano al sito delle libertarie, con dovuto anticipo, la lista degli aventi diritto al voto, identificati dal numero della tessera elettorale. Tale lista è denominata “albo degli elettori” del partito o coalizione.

22.  Quando lo scrutatore invia al sito delle libertarie il numero di tessera elettorale dell’elettore per verificare se ha già votato o meno, viene informato in automatico della eventuale appartenenza dell’elettore all’albo di un partito o coalizione. Lo scrutatore appone questa informazione, assieme alla propria firma e al proprio numero di tessera elettorale, sulla scheda
elettorale che consegna all’elettore.  Se un elettore appartiene a più albi, lo scrutatore li riporta tutti.

23.  Concluso lo spoglio, le schede elettorali così segnate sono consegnate ai rispettivi i partiti o coa­li­zio­ni per il riconteggio autonomo. Nel caso l’elettore appartenenga a più albi, i partiti decidono au­to­nomamente che valore dare al suo voto.

Art. X – La selezione dei delegati

1.     I voti alle elezioni primarie regionali determinano il numero di delegati regionali che sostengono ciascun candidato alla nomina.

2.     Nelle tappe i-x della sequenza standard, l’assegnazione del numero di delegati ai candidati alla no­mi­­na avviene secondo il metodo proporzionale con il seguente sbarramento crescente: 5% nelle tap­pe i-iv, 10% nel­le tappe v-viii, 15% nelle tappe ix-x. Nelle tappe xi, xii e xiii il 50% dei de­le­gati sono vinti dal primo classificato, mentre il rimanente 50% è distribuito tra gli altri can­­­didati in modo proporzionale con sbarramento al 15%. Nelle tappe xiv, xv e xvi tutti i delegati sono assegnati al primo classificato.

3.     Nelle sequenze accelerata e semiaccelerata le regole di assegnazione dei delegati seguono da quelle relative alla sequenza standard secondo gli accorpamenti di cui ai punti 4 e 5 dell’art. III.

4.     I delegati che sostengono un candidato alla nomina sono selezionati mediante raduni di sostenitori.

5.     I delegati regionali sono ripartiti su base provinciale, in proporzione alla popolazione della pro­vin­cia. Prima e/o dopo le elezioni primarie regionali, il candidato alla nomina convoca pubblicamente e con un anti­ci­po di almeno 5 giorni, un raduno di suoi sostenitori nelle province interessate.

6.     Gli elettori convenuti che desiderano candidarsi a fare i delegati in sostegno del candidato alla no­mi­na si pre­sen­tano e comunicano la loro intenzione agli altri. I partecipanti fanno interventi per espri­me­re le loro posizioni.

7.    Durante e/o dopo la discussione, si procede colle votazioni, in modo palese. Sono eletti i candidati che ricevono la maggioranza dei voti dei presenti. I delegati eletti devono essere per metà uomini e metà donne, sal­vo resti o mancanza di candidati di uno dei due sessi.

8.     Eletti i candidati, i convenuti approvano l’ordine degli stessi, avendo cura di alternare un uomo e una donna. Lo stesso elenco fornisce anche i sostituti dei delegati impossibilitati a partecipare o non ammessi alla convention.

9.     Eventuali posti mancanti sono riempiti con ulteriori raduni post-primarie, seguendo uno schema simile.

10.  Ultimate le procedure di voto, uno o più elettori, scelti dai convenuti, comunicano al sito delle libertarie la lista dei delegati eletti, i numeri delle loro tessere elettorali e i numeri del­le proprie.

11.  Chiunque può filmare, fotografare e divulgare in qualsivoglia modo ciò che avviene nei raduni.

Nuovo intervento sulle Libertarie, in cui illustro alcuni dettagli della proposta di legge. Stavolta il convegno si è svolto a Torino il 24/10/2015, organizzato da una serie di simpatizzanti dei Conservatori e Riformisti. Ecco la presentazione in versione aggiornata rispetto a quella di Cortina.

Pres Libertarie

Le libertarie potrebbero diventare legge dello stato? Quale sarebbe la legge migliore possibile per realizzarle in Italia? E in Europa? Mi sono posto queste domande, stimolato da alcuni colleghi.

In questo post presento la proposta di legge che ho elaborato. Si riferisce alle libertarie nazionali, cioè quelle che selezionano i candidati alla carica di presidente del consiglio. Essa può essere facilmente adattata alle libertarie europee, regionali e comunali, per la selezione, rispettivamente, dei candidati alla carica di presidente della commissione europea, dei candidati alla carica di governatore di regione e dei candidati alla carica di sindaco.

L’idea di fondo delle libertarie legali può essere riassunta così: può votare chiunque, può candidarsi chiunque, ciascuno è controllore di tutti gli altri. I ruoli dei partiti e degli elettori sono capovolti: non sono i partiti che fanno le primarie, ma i cittadini (in realtà, i comuni). La ragione di questo è che la propensione dei partiti al litigio e a perdere tempo sconsiglia di dare loro l’iniziativa. Con l’impostazione che ho dato dovrebbe essere molto più facile superare le divisioni.

Ecco come funziona, in breve: la legge stabilisce che, in date certe e in certi luoghi, si vota (prima in Molise, poi in Basilicata, ecc.), contemporaneamente per due poli distinti, il “polo U” e il “polo C“. Chi si vuole schierare, o candidare, e chi vuole votare lo sa, e si organizza di conseguenza. I partiti, se vogliono, sfruttano questa opportunità facendo scendere in campo candidati loro, o appoggiandone altri. I partiti che non sono convinti lasceranno correre, ma poi si accorgeranno (troppo tardi) dell’errore commesso.

Una serie di trucchi implementati “in automatico” usati comunemente in USA (per es.: se voti per un polo non puoi votare per l’altro), oltre alla sequenzializzazione delle primarie e la convention dei delegati come autorità massima e di controllo, fanno sì che gli eventuali tentativi di corruzione, manipolazione, sabotaggio e brogli non abbiano molte possibilità di successo.

La sequenzializzazione supera molti problemi da sè. Per esempio, non sono necessari albi dei candidati e degli elettori, oppure preventive raccolte di firme. Inoltre, le schede elettorali sono fogli qualunque, gli scrutatori sono volontari, non c’è bisogno di matite copiative, ecc. Alla fine, i costi sono minimi.

I partiti e le coalizioni che ne fanno richiesta possono usufruire di libertarie esclusive. Ciò vuol dire che un riquadro della scheda elettorale sarà dedicato alla scelta del loro candidato. Possono restringere le candidature alla nomina e l’elettorato ammesso a votare.

La proposta è stata inviata a D. Capezzone il 21/06/2015 e consta di dieci articoli. Eccola.

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Proposta di legge denominata “libertarie”

per la selezione dei candidati alla presidenza del consiglio

Art. I – Finalità e norme generali

1. La presente legge regola le modalità con le quali gli elettori selezionano i candidati alla carica di presidente del consiglio e i candidati a subentrare al loro posto, supervisionano l’applicazione delle regole del processo di selezione, approvano il programma elettorale e modificano le regole stesse.
2. Le procedure, brevemente denominate “libertarie”, consistono di una sequenza di elezioni primarie regionali, seguite dalla convention dei delegati. Possono avvalersi delle libertarie i partiti politici, le coalizioni di partiti e gli elettori e candidati indipendenti.
3. La scelta del candidato presidente del consiglio è detta “nomina”. Essa spetta alla convention.
4. Può candidarsi alla nomina, o essere candidato alla nomina, chiunque possa ricoprire la carica di presidente del consiglio.
5. Le libertarie offrono al presidente della repubblica uno strumento per consultare gli elettori sulla scelta della persona a cui affidare l’incarico di formare il governo. Danno ai cittadini la possibilità di indicare al presidente della repubblica i propri candidati a presidente del consiglio. I partiti politici, le associazioni e i gruppi di cittadini, possono avvalersi delle libertarie per rafforzare l’indicazione al presidente della repubblica.
6. Alla convention nazionale partecipano i delegati regionali. Si può candidare a delegato qualunque elettore residente nella regione che non ricopra cariche pubbliche o di partito.
7. Ciascun candidato delegato si impegna pubblicamente e con dovuto anticipo, a sostenere, nei limiti stabiliti dalla presente legge, un candidato alla nomina.
8. Le elezioni primarie regionali determinano il numero di delegati che sostengono i candidati alla nomina.
9. Può votare alle elezioni primarie regionali qualunque cittadino resieda nella regione e sia in possesso della tessera elettorale e di un documento di identità.
10. Un soggetto giuridico può donare a un candidato alla nomina, in unica soluzione o più soluzioni, fino a un massimo di 1000 euro, durante l’arco temporale coperto dalle libertarie, i quattro mesi precedenti e i tre mesi successivi. Il superamento del tetto massimo è soggetto ad una sanzione amministrativa pari a venti volte l’ammontare in eccesso.
11. Nel caso una o due camere siano sciolte anticipatamente, le elezioni politiche nazionali sono tenute nella prima domenica che segue il 63esimo giorno dallo scioglimento.

Art. II – Gli schieramenti

1. A richiesta, i partiti rappresentati da un gruppo parlamentare alla Camera e/o al Senato possono usufruire di libertarie esclusive. In tal caso, sulla scheda elettorale delle elezioni primarie è presente un riquadro specifico dove gli elettori possono votare il candidato del partito.
2. Anche le coalizioni di cui faccia parte almeno un partito rappresentato da un gruppo parlamentare alla Camera e/o al Senato hanno diritto a libertarie esclusive.
3. Gli elettori e i candidati indipendenti, così come i partiti che non si avvalgono di libertarie esclusive, possono avvalersi di libertarie inclusive, relative a due poli civici distinti. Ai fini della presente legge, tali schieramenti sono denominati per comodità “polo U”  e “polo C”. Le libertarie prevedono che siano gli stessi elettori, ed eventualmente i partiti che vi confluiscono, a identificare politicamente i poli U e C.
4. La presentazione delle candidature alla nomina dei poli U e C non richiede particolare formalizzazione e non è soggetta a vincoli temporali o altre restrizioni. ? compito e interesse di chi desidera candidarsi alla nomina, o candidare altri, far conoscere al pubblico la sua intenzione, nei modi che preferisce. Può includere il suo nome nel sito web delle libertarie messo a disposizione dal Ministero dell’Interno.

Art. III – Il giro d’Italia

1. L’insieme costituito dalle elezioni primarie regionali e dalla convention è detto anche “giro d’Italia”.
2. Il giro d’Italia è previsto in tre versioni: standard, accelerata e semi-accelerata. Si applica la versione standard se la legislatura ha scadenza naturale. Si applica una delle altre due versioni in caso di scioglimento anticipato di una o due camere.
3. Il giro standard consiste di sedici tappe, nelle quali si vota alle elezioni primarie regionali, più la convention nazionale. Le tappe sono separate l’una dall’altra da un arco temporale pari ad una settimana, con un’eventuale pausa di una settimana per natale, pasqua e ferragosto. La data della prima tappa è la prima domenica che cade almeno quattro anni e quattro mesi dopo le elezioni politiche nazionali.
4. Nel caso una o due camere siano sciolte anticipatamente e lo scioglimento anticipato abbia luogo a meno di quattro anni e quattro mesi dalle elezioni politiche nazionali, si adotta la versione accelerata del giro d’Italia, fatta di sette tappe e la convention, senza interruzioni per festività. Si comincia la seconda domenica successiva allo scioglimento delle camere, e si procede secondo la sequenza accelerata. Numerando le tappe della sequenza standard da i a xvi, la sequenza accelerata è
a) i e ii
b) iii e iv
c) v e vi
d) vii e viii
e) ix e x
f) xi, xii e xiii
g) xiv, xv e xvi
Le convention del giro accelerato si riuniscono il nono, ottavo e settimo giorno prima delle elezioni politiche.
5. Nel caso lo scioglimento anticipato abbia luogo a più di quattro anni e quattro mesi dalle elezioni politiche nazionali, il giro d’Italia è ottenuto combinando il giro standard, per la parte già svolta, con quello accelerato, per la parte ancora da svolgere. La seconda parte, convention inclusa, è anticipata per raccordarsi alla prima, in modo che tra una tappa e la successiva passi una settimana.

Art. IV – Le prime libertarie

1. La sequenza di tappe del giro standard relativo alle prime libertarie è la seguente:
i. Molise
ii. Basilicata
iii. Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia
iv. Veneto
v. Calabria
vi. Puglia
vii. Marche
viii. Umbria e Abruzzo
ix. Liguria
x. Piemonte e Valle d’Aosta
xi. Lazio e Sardegna
xii. Campania
xiii. Toscana
xiv. Emilia-Romagna
xv. Sicilia
xvi. Lombardia
2. Le convention nazionali si riuniscono quattro settimane dopo l’ultima tappa. I loro lavori durano quattro giorni.
3. Il numero totale dei delegati dei poli U e C è 1409. Essi sono così ripartiti: Lombardia 223, Campania 141, Lazio 124, Sicilia 122, Veneto 112, Piemonte 105, Puglia 100, Emilia-Romagna 99, Toscana 87, Calabria 50, Sardegna 40, Liguria 39, Marche 37, Abruzzo 31, Friuli-Venezia Giulia 30, Trentino-Alto Adige 23, Umbria 20, Basilicata 15, Molise 8, Valle d’Aosta 3.
4. La convention nazionale del polo U si riunisce a Pisa, quella del polo C a Verona.
5. Le convention nazionali sono organizzate dai comuni che le ospitano.
6. Le segreterie dei partiti che intendono avvalersi di libertarie esclusive ne danno comunicazione al Ministero dell’Interno entro il quarto anno e quarto mese dalle precedenti elezioni politiche, oppure, nel caso di scioglimento anticipato delle camere, entro quattro giorni dallo stesso. In tale comunicazione, specificano se intendono avvalersi delle libertarie esclusive come partiti o all’interno di una coalizione. Nel secondo caso comunicano un alias per identificare la coalizione sulla scheda elettorale.
7. La presentazione delle candidature alla nomina dei partiti e/o coalizioni che usufruiscono di libertarie esclusive è soggetta a regole stabilite autonomamente dagli stessi partiti e/o coalizioni. Le segreterie dei partiti comunicano i nomi dei candidati e/o le regole per la presentazione delle candidature al Ministero dell’Interno con dovuto anticipo affinché vengano pubblicati sul sito delle libertarie.
8. I numeri dei delegati regionali delle libertarie esclusive dei partiti e/o coalizioni, così come le loro distribuzioni regionali e le località delle convention, sono stabiliti autonomamente dai partiti e/o coalizioni, e comunicati dalle loro segreterie con dovuto anticipo al Ministero dell’Interno.

Art. V – La convention nazionale

1. La convention nazionale vota la nomina del candidato presidente del consiglio e quella del candidato a subentrargli. Inoltre, scrive il programma elettorale, dirime le controversie, stabilisce le regole delle libertarie successive ed elegge i membri del comitato nazionale.
2. Su tutte le questioni che riguardano le libertarie la convention è autorità massima. Può prendere qualunque decisione ritenga necessaria, senza alcun tipo di vincolo. Le sue decisioni sono insindacabili.
3. Una proposta è approvata dalla convention se ottiene la maggioranza dei voti dei presenti. Le votazioni sono palesi.
4. La convention stabilisce le sue stesse regole e procedure, stabilisce le regole delle libertarie successive, e dirime qualunque controversia inerente le libertarie in corso.
5. Le eventuali dispute sulle composizioni delle delegazioni e la loro legittimità sono risolte dalla convention in assenza dei delegati appartenenti alle delegazioni contestate. La convention può anche ammettere, al posto delle delegazioni contestate, delegazioni alternative. Le delegazioni alternative possono essere proposte alla convention da chiunque, anche in assenza di contestazioni, purché selezionate con un metodo che garantisca il rispetto della volontà degli elettori.
6. La convention può decidere di punire le regioni che sono per qualsivoglia motivo inadempienti, riducendo a suo piacimento il loro numero di delegati, o il valore del loro voto.
7. La legittimità di una delegazione è fondata sul riconoscimento da parte delle delegazioni delle altre regioni. In caso di contestazioni reciproche su vasta scala, la convention è costituita da qualunque insieme di delegazioni regionali che si legittimano reciprocamente, selezionate con qualunque metodo garantisca il rispetto della volontà degli elettori, fino al caso estremo di più convention autolegittimantesi che si ritengano rappresentative dello stesso polo, partito o coalizione.

Art. VI – I delegati

1. I delegati alla convention rappresentano gli elettori e i candidati alla nomina che si sono impegnati a sostenere.
2. Nella votazione della nomina, i delegati sono tenuti a votare per il candidato alla nomina che si sono impegnati a sostenere, salvo diversa indicazione da parte dello stesso.
3. In tutte le altre votazioni della convention, i delegati hanno completa discrezionalità su come rappresentare al meglio la volontà degli elettori, e non sono tenuti a seguire le eventuali indicazioni del candidato alla nomina che si sono impegnati a sostenere.
4. I delegati alla convention provvedono personalmente alle proprie spese di viaggio, vitto e alloggio. Nel caso in cui gli organizzatori abbiano disponibilità di fondi, i delegati possono essere rimborsati delle spese sostenute, purché documentate, fino a un massimo uguale per tutti.

Art. VII – I lavori della convention

1. I lavori della convention cominciano il mattino alle ore 9.00 e terminano la sera alle ore 18.00.
2. Risolte le contestazioni, i delegati discutono ed approvano le eventuali modifiche alle regole delle libertarie, come la sequenza standard, la località della convention successiva, il numero di delegati totali, il numero di delegati di ciascuna regione (tenendo conto, se ritenuto opportuno, della diversa forza del partito, coalizione o polo nelle diverse regioni), il metodo di calcolo dei delegati assegnati ai candidati alla nomina nelle varie tappe, eccetera.
3. Nel caso delle libertarie esclusive dei partiti e/o coalizioni, i delegati discutono ed approvano anche eventuali modifiche alle regole per le candidature alla nomina ed eventuali forme di chiusura delle primarie. In quel caso, specificano le restrizioni all’elettorato ammesso a votare e le regole per la formazione dell’albo degli elettori.
4. Terminata  la discussione sulle regole, i delegati discutono ed approvano il programma elettorale.
5. Approvato il programma elettorale, i delegati votano la nomina del candidato presidente del consiglio.
6. Per garantire che la volontà degli elettori sia rispettata anche nel caso in cui il presidente del consiglio sia impossibilitato a insediarsi, o costretto per qualsivoglia motivo alle dimissioni prima della scadenza naturale della legislatura senza possibilità di reincarico, la convention elegge il candidato a subentrare al suo posto, su proposta del candidato nominato.
7. Dalle ore 19.00 in poi la convention ospita interventi e comizi. Tra questi, gli interventi del candidato nominato e del candidato a subentrargli.
8. Prima di aggiornare i suoi lavori, la convention nomina il comitato nazionale. Raccolti i nomi dei delegati disponibili, stabilisce l’ordine secondo il quale essi saranno membri del comitato, avendo cura di alternare per quanto possibile un uomo e una donna. Ciascun membro rimane in carica per una durata di sei mesi. L’ordine è ciclico, per cui dopo che tutti i delegati nominati hanno esercitato il loro mandato, si ricomincia dall’inizio.
9. I lavori della convention, gli interventi e i comizi, sono pubblici e possono essere divulgati da chiunque in qualunque forma e gratuitamente.
10. I costi della convention gravano sugli organizzatori. Possono essere coperti mediante sponsorizzazioni e donazioni. Gli eventuali guadagni spettano agli stessi organizzatori.

Art. VIII – Il comitato nazionale

1. Il comitato nazionale si occupa delle questioni relative alle libertarie quando la convention non è riunita. ? sottoposto alla convention. Agisce su mandato e indicazione della convention stessa. Si riunisce telematicamente e prende decisioni con la maggioranza dei due terzi e votazioni palesi.
2. Il comitato nazionale è composto da delegati alla convention, in numero pari al 5% del totale, arrotondato in eccesso. Ciascun delegato ricopre l’incarico per sei mesi. Nel caso di rinunce, diventano membri i primi delegati non membri che appaiono nell’ordine ciclico stabilito dalla convention.
3. Se il comune incaricato di ospitare la convention rinuncia all’incarico, il comitato nazionale individua ed approva una località alternativa e/o un organizzatore alternativo, anche privato.
4. Se il candidato a subentrare ottiene l’incarico di formare il governo dal presidente della repubblica, il comitato nazionale elegge un nuovo candidato a subentrare, su indicazione del presidente subentrato. Si procede similmente ogni volta che un candidato a subentrare ottiene l’incarico di formare il governo.
5. I comitati nazionali dei tre partiti, coalizioni o poli che raccolgono più voti nelle libertarie si scambiano informazioni, con i metodi e tempi che ritengono opportuni, sulle proposte di modifica della sequenza standard formulate dalle rispettive convention. In base a quelle, cercano un accordo per proporre una nuova sequenza standard per le libertarie successive. Se la nuova sequenza proposta viene approvata dai tre comitati nazionali entra in vigore e sostituisce la precedente. In qualunque altro caso rimane valida la sequenza standard precedente.
6. La nuova sequenza standard approvata dai comitati nazionali non ha valore di legge, ma di raccomandazione. Lo stesso vale per tutte le modifiche alle regole delle libertarie approvate dalle convention.

Art. IX – Il voto

1. Il Ministero dell’Interno mette a disposizione un sito web, qui chiamato “sito delle libertarie”, in cui sono raccolti i partiti e le coalizioni che usufruiscono di libertarie esclusive, le liste dei candidati alla nomina, i link alle loro pagine web personali, i nomi dei candidati delegati che li sostengono, i numeri dei delegati regionali, le date delle elezioni primarie regionali, le sedi dei seggi elettorali, i dettagli sulle operazioni di voto, i nomi degli scrutatori, i risultati delle elezioni primarie regionali, i nomi dei delegati eletti, e qualunque altra informazione sia ritenuta utile.
2. Il comune determina le sedi dei seggi elettorali, distribuite uniformemente sul territorio, in numero pari ad almeno un terzo delle usuali sezioni elettorali. Sono preferibili palestre e luoghi con ampi spazi aperti. Le sedi sono comunicate al pubblico tramite il sito web del comune e il sito delle libertarie.
3. Il comune fornisce urne e schede elettorali. In caso di bisogno gli scrutatori o gli elettori possono fornirne di propri. Le urne sono contenitori rigidi trasparenti, in modo che sia possibile controllare la presenza di schede elettorali dall’esterno. Ai seggi sono presenti zone appartate dove gli elettori possono votare senza essere visti.
4. L’urna è unica per ogni seggio, posta in un punto ben visibile dietro il banco degli scrutatori.
5. Un incaricato del comune apre il seggio elettorale alle ore 7.30.
6. Gli scrutatori sono volontari, iscritti nelle liste elettorali della regione e muniti di un dispositivo proprio (quale tablet, smartphone o computer) dotato di connessione internet e browser. Essi si presentano all’apertura di un seggio di loro scelta, nella regione di residenza, e dichiarano la loro disponibilità a fare gli scrutatori.
7. L’incaricato del comune invia telematicamente i numeri di tessera elettorale degli scrutatori al sito delle libertarie, che pubblica i loro nomi. Consegna agli scrutatori le urne e le schede elettorali.
8. Si vota dalle 8.00 alle 19.00. L’elettore può recarsi a votare in qualunque seggio della regione in cui risiede.
9. L’elettore si presenta al seggio esibendo la tessera elettorale e un documento di identità. Uno scrutatore trasmette telematicamente il numero di tessera elettorale al sito delle libertarie. Se lo scrutatore riceve conferma che l’elettore non ha già votato, gli consegna una scheda elettorale.
10. La scheda elettorale consta di un unico foglio di comune carta bianca opaca. Una facciata del foglio è vuota, mentre l’altra facciata è divisa in riquadri di uguali dimensioni.
11. In ciascun riquadro è presente un’intestazione recante il nome del partito, della coalizione o del polo, e una riga orizzontale. Nel caso di coalizione è riportato il suo alias e la lista dei partiti che la compongono.
12. L’elettore vota il candidato alla nomina del partito, coalizione o polo preferito scrivendo il suo nome sulla riga corrispondente. Può votare il candidato di un solo partito, coalizione o polo, pena l’annullamento del voto.
13. Dopo aver votato, l’elettore piega la scheda elettorale in quattro e la consegna allo scrutatore, che la deposita nell’urna.
14. Le operazioni di voto sono pubbliche. Qualunque cittadino può presenziare in qualunque momento, filmare o fotografare e pubblicare in qualsivoglia modo le operazioni di voto e divulgare informazioni sulle stesse.
15. Non esiste periodo di silenzio elettorale. La campagna elettorale è permessa anche a urne aperte.
16. Lo spoglio è pubblico e avviene appena concluse le votazioni. I presenti possono fotografare, filmare e pubblicare in qualsivoglia modo le operazioni di spoglio. Possono comunicare i risultati parziali in qualunque momento e in qualsivoglia forma.
17. Il voto appartiene all’elettore e non può essere annullato a meno ché non sia possibile fare altrimenti (voto multiplo, voti in più riquadri, scritte incomprensibili, ecc.). La segretezza del voto alle elezioni primarie non è un obbligo, ma un diritto. Il voto non è annullabile per la presenza di segni di riconoscimento, salvo quando è impossibile capire chi è il candidato votato. L’elettore può fotografare la scheda elettorale votata e pubblicarla su internet, anche a urne aperte. Può anche votare utilizzando un proprio foglio di carta, scrivendoci sopra il nome del candidato alla nomina e il nome del partito, coalizione o polo corrispondente.
18. Ogni cittadino presente è controllore delle operazioni di voto e spoglio.
19. Concluse le operazioni di spoglio, gli scrutatori comunicano i risultati al pubblico presente e li inviano telematicamente al sito delle libertarie.
20. Nel caso le amministrazioni comunali siano inadempienti per qualsivoglia motivo, i cittadini possono organizzarsi liberamente per convocare elezioni primarie autonome e sottoporre delegazioni alternative alla convention. In tutti gli altri casi di inadempienza, incertezza o contestazione si procede collo spirito indicato in questa legge.
21. Le elezioni primarie del giro d’Italia sono per definizione primarie aperte. Tuttavia, i partiti e le coalizioni che usufruiscono di primarie esclusive possono optare per primarie chiuse, restringendo il diritto di voto ad un insieme di elettori determinato con criteri propri. A tale scopo, inviano al sito delle libertarie, con dovuto anticipo, la lista degli aventi diritto al voto, identificati dal numero della tessera elettorale. Tale lista è denominata “albo degli elettori” del partito o coalizione.
22. Quando lo scrutatore invia al sito delle libertarie il numero di tessera elettorale dell’elettore per verificare se ha già votato o meno, viene informato in automatico della eventuale appartenenza dell’elettore all’albo di un partito o coalizione. Lo scrutatore appone questa informazione, assieme alla propria firma e al proprio numero di tessera elettorale, sulla scheda elettorale che consegna all’elettore.  Se un elettore appartiene a più albi, lo scrutatore li riporta tutti.
23. Concluso lo spoglio, le schede elettorali così segnate sono consegnate ai rispettivi i partiti o coalizioni per il riconteggio autonomo. Nel caso l’elettore appartenenga a più albi, i partiti decidono autonomamente che valore dare al suo voto.

Art. X – La selezione dei delegati

1. I voti alle elezioni primarie regionali determinano il numero di delegati regionali che sostengono ciascun candidato alla nomina.
2. Nelle tappe i-x della sequenza standard, l’assegnazione del numero di delegati ai candidati alla nomina avviene secondo il metodo proporzionale con il seguente sbarramento crescente: 5% nelle tappe i-iv, 10% nelle tappe v-viii, 15% nelle tappe ix-x. Nelle tappe xi, xii e xiii il 50% dei delegati sono vinti dal primo classificato, mentre il rimanente 50% è distribuito tra gli altri candidati in modo proporzionale con sbarramento al 15%. Nelle tappe xiv, xv e xvi tutti i delegati sono assegnati al primo classificato.
3. Nelle sequenze accelerata e semiaccelerata le regole di assegnazione dei delegati seguono da quelle relative alla sequenza standard secondo gli accorpamenti di cui ai punti 4 e 5 dell’art. III.
4. I delegati che sostengono un candidato alla nomina sono selezionati mediante raduni di sostenitori.
5. I delegati regionali sono ripartiti su base provinciale, in proporzione alla popolazione della provincia. Prima e/o dopo le elezioni primarie regionali, il candidato alla nomina convoca pubblicamente e con un anticipo di almeno 5 giorni, un raduno di suoi sostenitori nelle province interessate.
6. Gli elettori convenuti che desiderano candidarsi a fare i delegati in sostegno del candidato alla nomina si presentano e comunicano la loro intenzione agli altri. I partecipanti fanno interventi per esprimere le loro posizioni.
7. Durante e/o dopo la discussione, si procede colle votazioni, in modo palese. Sono eletti i candidati che ricevono la maggioranza dei voti dei presenti. I delegati eletti devono essere per metà uomini e metà donne, salvo resti o mancanza di candidati di uno dei due sessi.
8. Eletti i candidati, i convenuti approvano l’ordine degli stessi, avendo cura di alternare un uomo e una donna. Lo stesso elenco fornisce anche i sostituti dei delegati impossibilitati a partecipare o non ammessi alla convention.
9. Eventuali posti mancanti sono riempiti con ulteriori raduni post-primarie, seguendo uno schema simile.
10. Ultimate le procedure di voto, uno o più elettori, scelti dai convenuti, comunicano al sito delle libertarie la lista dei delegati eletti, i numeri delle loro tessere elettorali e i numeri delle proprie.
11. Chiunque può filmare, fotografare e divulgare in qualsivoglia modo ciò che avviene nei raduni.

La settimana prossima mi recherò a Roma per incontrare vari parlamentari di centrodestra e proporre loro le libertarie. Ora è il centrodestra, con tutti i suoi problemi, il settore politico più interessante e potenzialmente aperto ad accogliere il progetto di YouCaucus, che riepilogo qui sotto.

Le Libertarie

Il partito è governato interamente ed unicamente dagli elettori. Gli elettori, e soltanto gli elettori, hanno la prima parola, l’ultima parola e tutte le parole che stanno tra la prima e l’ultima. Le Libertarie sono lo strumento con il quale gli elettori governano il partito.

Le libertarie sono consultazioni aperte, libere e sequenziali in crescendo (cioè diluite temporalmente e territorialmente, in modo da dare a una cassiera del supermercato le stesse possibilità di vincere che avrà un qualunque persona già nota o ricca) per scegliere i candidati alle elezioni e i delegati alle convention.

La convention è lo strumento con il quale i delegati, che sono cittadini tra cittadini (e non funzionari di partito, che non esistono nei partiti governati dagli elettori, dove non è ammessa alcuna forma di apparato) stabiliscono le regole delle libertarie e della convention stessa (e indicano quelle della convention successiva).

Per il funzionamento di un partito non è necessario nient’altro. In un partito governato dagli elettori, non ci sono apparati, segretari, capi, organi dirigenti, coordinatori. In parole semplici: “non ci sono elettori più uguali degli altri“. Non ci sono candidature o ricandidature garantite. Nessun eletto potrà scrollarsi gli elettori di dosso, che gli staranno col fiato sul collo dal primo all’ultimo momento. Se l’eletto non si atterrà alla volontà popolare, gli elettori lo puniranno alle consultazioni successive.

Lo tsunami delle libertarie

Basandoci sui dati relativi alle primarie Obama-Clinton del 2008, possiamo stimare l’affluenza potenziale e la raccolta di fondi di ipotetiche libertarie realizzate in Italia per lo schieramento moderato-conservatore. I risultati del calcolo sono i seguenti:

Affluenza potenziale: 10-11 milioni di elettori

Raccolta fondi del candidato vincitore: 100 milioni di euro, in donazioni individuali di 70 Euro ciascuna (in media)

Raccolta fondi totale (candidati individuali + partito): 180 milioni di Euro

Chiaramente, la sequenzializzazione agevola la raccolta delle donazioni e stimola la partecipazione. Si ricordi che le primarie dell’Unione del 2005 (“stile 1860”), le più partecipate in Italia, portarono alle urne poco più di 4 milioni di persone, e quel risultato non fu mai più eguagliato.

Le libertarie possono provocare un vero e proprio tsunami. Come già nel 2012, quando la mia proposta di primarie sequenziali all’americana con convention riuscì a farsi strada all’interno del PdL fino a portarlo alla fibrillazione (vedi qui e qui), così oggi la proposta delle libertarie si può insinuare all’interno del centrodestra e dare voce alla voglia (che serpeggia fra molti deputati e senatori) di un sistema che faccia emergere la volontà popolare invece che anestetizzarla. Sicuramente le libertarie potranno riunire tutte le anime del centrodestra, dalla Lega di Salvini alla Forza Italia di Fitto (Berlusconi si dovrà aggregare, che gli piaccia o meno) ai tanti conservatori/repubblicani che stanno tra i nostri elettori (e tra gli astenuti), ma non hanno mai trovato rappresentanza, né modi di candidarsi ed emergere. Se tanto mi dà tanto, il momento è quello giusto.

Diffondendo le idee di YouCaucus e spiegandole alla gente, ho notato che le madri di famiglia, come i benzinai, i tabaccai e le cassiere del supermercato, capiscono le idee al volo, tanto che mi danno sempre suggerimenti intelligenti e perspicaci per migliorarle. Per contro, quando spiego le idee ai politici, noto che fanno numerose resistenze. Capiscono subito che le libertarie sono una seria minaccia alle loro cariche, visto che con questo sistema non prenderebbero neanche un voto.

Pertanto, per dare scacco matto agli apparati, occorre diffondere le idee delle Libertarie tra la gente, invece che all’interno degli apparati. In questo modo, gli apparati saranno messi in un angolo: se diranno no alle libertarie, diranno no agli elettori, e quindi si condanneranno alla morte politica. Se diranno sì alle libertarie, diranno sì alla fine dei partiti-apparato, e quindi si condanneranno alla morte politica.

Per concludere: il sistema dei partiti attuali è il sistema grazie al quale:

i primi restano sempre primi, e gli ultimi restano sempre ultimi.

Il sistema delle libertarie, al contrario, è il sistema che garantisce che:

gli ultimi hanno sempre la possibilità (concreta, effettiva, non meramente teorica) di diventare primi, e i primi sono sempre a rischio (perché avranno gli elettori col fiato sul collo) di diventare ultimi.

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