Voglio postare uno snapshot delle statistiche di accesso al mio sito, da cui si vede che in questo momento, come nei giorni scorsi, la gente sta andando su internet per “chiedere ad internet cosa votare“. Come ho già fatto notare in due miei precedenti post, vedi qui e qui, questo fenomeno si verifica da qualche tempo, con un sensibile aumento delle visite negli ultimi due-tre giorni.
I navigatori che fanno questo tipo di ricerche sono diretti al mio sito da quando ho postato questo articolo, che è subito balzato in testa alle statistiche di Google. Nei giorni successivi, accortomi del fenomeno, ho suggerito ai naviganti di fare come me, postare una valanga di articoli simili, magari creando blog appositi, per fare in modo che gli indecisi che chiedono ad internet cosa votare ricevano una risposta univoca. Il mio appello non ha avuto seguito, tant’è vero che ancora oggi chi digita su Google cose come “cosa votare alle prossime elezioni” trova varie pagine con istruzioni su come votare, ma solo la mia pagina col consiglio esplicito di votare in un modo particolare.
Apparentemente, nessuno tranne me ha pensato di intercettare gli indecisi in questo modo. Credo che sia un modo molto più efficace dei social network, perché fornisce, in un certo senso, “la risposta di internet”, non la risposta di qualche persona particolare.
Come vedete dall’immagine alcuni navigatori trovano il mio blog in prima posizione nelle ricerche di Google, altri alla quarta, altri alla terza o decima (i risultati che fornisce Google non sono sempre gli stessi perché dipendono da una miriade di fattori e sono spesso ritagliati sul profilo dell’utente). Non so quanti indecisi riuscirò a convincere con questo sistema, so solo che questi navigatori trovano soltanto il mio consiglio esplicito. Per confermarvelo, vi mostro i risultati che trovo io quanto digito su Google “cosa votare alle prossime elezioni” (ho solo eliminato degli spazi irrilevanti per ridurre la lunghezza dell’immagine):
Forse siamo di fronte ad un nuovo fenomeno, e in futuro assisteremo probabilmente a un nuovo tipo di propaganda su internet: quella ottenuta invadendo i motori di ricerca.