Vi espongo la teoria dei partiti aperti U e C, che partendo dal nulla e a costo zero arrivano, in due-tre tornate elettorali, a conquistare il 100% dell’elettorato.
Spieghiamo innanzitutto perché li chiamiamo partito U e partito C. Per attrarre il maggior consenso e la maggior parte di elettorato i due partiti devono essere completamente aperti, e quindi completamente neutri. Pertanto le loro denominazioni devono pure essere neutre, non devono far venire in mente niente di "schierato". Usare una singola lettera dell’alfabeto sembra la via migliore per arrivare a questo scopo. Però alcune combinazioni di lettere non le possiamo usare, come E-O, che potrebbe far pensare ad est-ovest, coi connotati storici e politici che questa scelta si potrebbe portare appresso. Non possiamo prendere A-B, perché la prima lettera è prima e la seconda, per l’appunto, è seconda. Similmente, non possiamo prendere A-Z, A-a, A-AA, ecc. La lettera O non può essere usata, perché è chiusa. Invece, le lettere U e C sono lettere "aperte", e la C è usata nella teoria degli insiemi per indicare inclusione. U e C non fanno pensare assolutamente a nulla, almeno a me. In secondo luogo, sono "simmetriche", perché l’una è la rotazione di 90 gradi dell’altra. Questo serve a ricordare che i due partiti sono assolutamente uguali. Infine, anche le loro posizioni nell’alfabeto (italiano) sono simmetriche.
Gli elettori dei partiti U e C saranno chiamati uini e cini, rispettivamente. I due partiti non hanno iscritti o apparati, non hanno rappresentanti o portavoce, non hanno struttura, non hanno organizzazione, non hanno uno stato, non hanno una carta dei valori, non hanno idee o ideologie a priori. Sono delle pure e semplici macchine per permettere agli elettori di candidarsi e selezionare candidati, scrivere programmi elettorali, regole e valori con validità temporanea, e presentarsi alle elezioni. Sono unicamente strumenti per fare emergere la volontà popolare. Il funzionamento di queste macchine elettorali costa pochissimo, come vedremo, quindi non richiede una struttura organizzativa.
I partiti U e C funzionano col sistema delle primarie sequenziali e della convention. All’elezione di ciascuna carica pubblica X (premier, governatore di regione, sindaco, deputato, senatore, consigliere regionale, consigliere comunale, ecc.) sono associate una sequenza di elezioni primarie e una convention, con le quali viene scelto il candidato alla carica X, scritto il programma elettorale e la carta delle regole del partito, formato il comitato che si occuperà di organizzare le primarie e la convention la volta successiva. Ogni decisione e ogni documento approvato valgono fino alla convention successiva. Ad ogni tornata elettorale viene azzerato tutto e si riparte da zero.
Con dovuto anticipo prima di una tornata elettorale, con la quale si eleggerà il rappresentante alla carica X, il comitato organizzativo del partito (investito di questo ruolo col sistema primarie-convention della tornata elettorale precedente) dichiara aperte le candidature alla "nomina". La nomina è l’investitura con la quale il partito U o il partito C nomina una persona suo candidato alla carica X. Il comitato organizzativo dichiara aperte anche le candidature a posti di delegato alla convention.
Chiunque si può candidare alla nomina, così come ai posti di delegato. I delegati sono cittadini scelti da cittadini che si recano (a proprie spese) alla convention dove hanno diritto di voto. I lavori della convention durano uno o alcuni giorni, dopodiché vengono aggiornati alla tornata elettorale successiva.
Quando una persona si candida a un posto di delegato comunica al comitato organizzatore il candidato alla nomina che intende appoggiare, e per il quale voterà alla convention. Da quel momento il candidato delegato sarà sempre abbinato al candidato alla nomina che intende sostenere. Per esempio, sulla scheda elettorale delle primarie il suo nome sarà scritto a fianco del candidato alla nomina, assieme ai nomi degli altri candidati delegati che intendono appoggiare per quello stesso candidato alla nomina. Così gli elettori avranno modo di scegliere i propri delegati e il candidato alla nomina preferito allo stesso tempo.
(1 – continua)