A Firenze il consigliere regionale Paolo Marcheschi ha recentemente proposto al centrodestra le primarie sequenziali “in crescendo” con convention per la scelta del candidato sindaco del 2014. Giusto ieri ne ha dato comunicazione alla stampa. La proposta, alla cui formulazione ho avuto il piacere di collaborare, è stata bene accolta dai mezzi di comunicazione, con articoli di stampa scritti bene e in modo preciso.
Per esempio, l’ANSA l’ha presentata così:
Fdi: Crosetto, “primarie alla fiorentina” modello per Italia (ANSA)
FIRENZE, 12 SET – “Le primarie alla fiorentina, lanciate oggi da Fratelli d’Italia sul territorio, saranno studiate con molta attenzione a livello nazionale. Potrebbero essere un progetto pilota da replicare in tutta Italia. Un sistema veramente innovativo di svolgere le primarie, un meccanismo capace di coinvolgere realmente i cittadini e di aprire la politica a tutte le persone di buona volonta’.” Cosi’, in una nota, il coordinatore nazionale di Fratelli d’ Italia Guido Crosetto commenta le ‘primarie sequenziali’ lanciate oggi dai consiglieri regionali toscani Giovanni Donzelli e Paolo Marcheschi insieme al consigliere comunale Francesco Torselli per la scelta del prossimo candidato sindaco a Firenze. (ANSA). Y2G 12-SET-13 20:36
Su questo sito seguiremo l’evolversi della discussione sul tema, informandovi degli sviluppi. Potete trovare altre informazioni qui, dove sono disponibili anche le slides della presentazione di Marcheschi. Qui sotto un breve riepilogo del problema e le simulazioni delle primarie fiorentine, con relative spiegazioni.
Come abbiamo spiegato più volte, se si vota in tutto il territorio nello stesso giorno, come fa il PD colle sue primarie “stile 1860”, e magari con regole e date decise dagli apparati all’ultimo minuto, solo le persone già note o ricche hanno effettive possibilità di vincere, cioè i candidati d’apparato e pochi altri. Potrà mai vincere una cassiera del supermercato? Certo che no. Ma anche chi proviene da un partito piccolo, come Fratelli d’Italia o la Lega, è penalizzato, perché non ha nessuna chance di battersela ad armi pari contro il candidato del partito maggiore. Eppure le primarie devono essere competizioni tra persone, non tra partiti o correnti, per cui tutti devono essere uguali sulla linea di partenza, anche la cassiera del supermercato.
Come dice Crosetto nella nota dell’ANSA, le primarie fiorentine “potrebbero essere un progetto pilota da replicare in tutta Italia“. E allora immaginiamole, queste primarie sequenziali a livello nazionale, per esempio per la scelta del candidato premier.
Immaginiamo che si voti prima in Molise, una settimana dopo in Abruzzo, una settimana dopo nelle Marche, una settimana dopo in Toscana, e così via, proprio come nelle primarie americane. Anche una cassiera del supermercato può permettersi di fare qualche viaggio in Molise, e se capita che raccolga del consenso e qualche donazione, magari non vince le primarie del Molise, ma può ottenere un risultato di tutto rispetto. Infatti, basta che “si piazzi bene”, che emerga dal fondo, perché la gente cominci a parlare di lei. Nella settimana che separa le primarie del Molise da quelle dell’Abruzzo alcuni giornali la noteranno e la intervisteranno. Magari non vincerà le primarie dell’Abruzzo, ma se arriva diciamo terza, sarà consacrata come rivelazione e avrà già colmato, in due mosse, il gap che la svantaggiava rispetto ai candidati già noti e quelli favoriti dall’appartenenza ai partiti maggiori.
Poi tocca alle Marche. Se la candidata-rivelazione continua a piazzarsi bene, o magari vince, non la fermerà più nessuno. Tutte le primarie successive saranno plebisciti per lei. Un percorso diluito temporalmente e geograficamente come quello delle primarie sequenziali dà modo e tempo a tutti i candidati di convincere i cittadini a votare per loro. Un meccanismo affrettato come le primarie “o la va o la spacca” del PD azzoppa in partenza tutti i candidati non privilegiati, creando di fatto una sperequazione antidemocratica.
Le primarie di cui parlo sono dunque le “primarie sequenziali in crescendo con convention“. Esse eleggono i candidati alla carica monocratica, ma anche delegati alla convention popolare del partito (o coalizione), l’organo che supervisiona le primarie stesse, ne decide le regole e scrive il programma elettorale degli elettori.
Nella proposta di primarie fiorentine, la sequenza delle primarie si basa sulle 5 circoscrizioni nelle quali è diviso il comune, partendo dalle meno popolose per finire colla più popolosa.
Il sistema elettorale “in crescendo” si riferisce al sistema di assegnazione dei delegati nelle varie tappe della sequenza (proporzionale, poi maggioritario, poi vincitore piglia tutto). Potrebbe essere un po’ ostico da digerire, ma diventa più facile da capire se spieghiamo a cosa serve, cioè coniugare una competizione vera e combattuta colla necessità di proiettare un vincitore al di sopra di tutti gli avversari, in modo che la sua vittoria diventi indiscutibile.
Il proporzionale (con sbarramento alto, diciamo 20%, per evitare sabotaggi da parte degli avversari) serve a garantire che nelle prime tappe la competizione rimanga aperta, ciò che ravviva l’interesse e garantisce agli outsider vere possibilità di battersi. Adottando, all’estremo opposto, il sistema “vincitore piglia tutto” nelle prime tappe si stenderebbe subito al tappeto chiunque non sia già noto al grande pubblico. Allo stesso tempo, il passaggio al maggioritario e poi al vincitore piglia tutto impedisce che la competizione si protragga all’infinito. Con questo meccanismo di solito le ultime tappe proiettano il vincitore ben oltre la maggioranza assoluta, in modo che la sua vittoria non lasci dubbi e spazio a recriminazioni, ciò che serve a unire il partito e la coalizione.
Analizziamo la proposta fiorentina e la relativa simulazione, che illustra questo meccanismo.
Tabella 1.
Sistema elettorale |
Popolazione |
Numero delegati |
Affluenza stimata |
|
Circoscrizione 3 |
Proporzionale |
41637 |
9 |
1134 |
Circoscrizione 1 |
Proporzionale |
69030 |
15 |
1810 |
Circoscrizione 4 |
Maggioritario |
69036 |
15 |
1870 |
Circoscrizione 2 |
Maggioritario |
90865 |
20 |
2392 |
Circoscrizione 5 |
Vincitore piglia tutto |
108846 |
24 |
3008 |
Totali |
379414 |
83 |
10214 |
dove “proporzionale” = proporzionale con sbarramento al 20%, “maggioritario” = il 60% (al minimo) dei delegati va al 1o classificato, il resto è distribuito con metodo proporzionale con sbarramento al 20%.
Tabella 2.
Candidato 1 |
Candidato 2 |
Candidato 3 |
Candidato 4 |
Voti totali |
|||||
Voti |
Deleg. |
Voti |
Deleg. |
Voti |
Deleg. |
Voti |
Deleg |
||
Circ. 3 |
290 |
3 |
401 |
4 |
230 |
2 |
213 |
0 |
1134 |
Circ. 1 |
543 |
5 |
895 |
7 |
372 |
3 |
ritiro |
1810 |
|
Circ. 4 |
743 |
9 |
590 |
3 |
537 |
3 |
1870 |
||
Circ. 2 |
1364 |
14 |
596 |
6 |
432 |
0 |
2392 |
||
Circ. 5 |
1884 |
24 |
1124 |
0 |
ritiro |
3008 |
|||
Totali |
4824 |
55 |
3606 |
20 |
1571 |
8 |
213 |
0 |
10214 |
Per esempio, nella tabella 2 il candidato 1 si trova in svantaggio dopo la prima tappa e anche dopo la seconda. Sorpassa il candidato 2 nella terza e stacca l’avversario nella quarta. Tuttavia, il candidato 2 potrebbe ancora aggiudicarsi la maggioranza assoluta dei delegati se vincesse l’ultima tappa. Chiunque ottiene la maggioranza relativa dei delegati, ottiene in realtà la maggioranza assoluta, per cui il voto della convention diventa una formalità. Questo è uno schema tipico di ciò che accade nelle primarie presidenziali americane.
Infine, ho proposto a Marcheschi di aggiungere la “sesta circoscrizione”, la circoscrizione online, che diventerebbe la prima della sequenza. Il sito YouCaucus è provvisto di un sottodominio attrezzato per le primarie online (vedi qui). Nella circoscrizione online può votare chiunque risieda a Firenze e abbia diritto di voto. Deve fornire copia della sua tessera elettorale e non potrà votare ai seggi fisici. Le votazioni della circoscrizione online si concluderanno una settimana prima delle votazioni nelle altre circoscrizioni. I risultati saranno comunicati subito dopo la chiusura del voto online e assegneranno un certo numero di delegati online, distribuiti proporzionalmente, con sbarramento al 20%.