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La demofisica o “fisica della democrazia”, anche detta metapolitica, è una (nuova) scienza che ha come scopo quello di rispondere a domande del tipo seguente:

   – dato un insieme di elettori attivi e passivi (per esempio 50, 100 milioni o più), qual’è un sistema efficiente e pratico per fare emergere fedelmente la loro volontà (per esempio nella scelta dei candidati, nella scrittura di programmi elettorali, nelle decisioni sulle regole che governano un partito o movimento politico) in un tempo dato?

   – quali sono gli strumenti necessari a raggiungere lo scopo?

   – qual è il tempo minimo richiesto?

   – quali sono i costi?

   – qual ė il sistema più efficiente?

   – come si possono eliminare i privilegi, ridurre i vantaggi di chi parte favorito per essere già famoso, o ricco, e far sì che tutti i candidati abbiano praticamente uguali chances sulla linea di partenza?

   – come si può garantire a chiunque il diritto di candidarsi con effettive possibilità di vincere?

   – come si può realizzare il sistema che garantisce tutto ciò a partire da un qualunque altro sistema politico vigente?

   – quale può essere il ruolo di internet e il suo contributo al raggiungimento di questi traguardi?

La demofisica è la scienza di cui si occupa YouCaucus. Il primo passo della missione che si è dato è stato quello di teorizzare un sistema politico che risolve i problemi posti. Il secondo passo è la divulgazione dei risultati ottenuti. Il terso passo è la realizzazione del nuovo sistema politico.

Partendo dallo studio dei partiti americani, in particolare il loro funzionamento interno, si può infatti costruire un sistema politico nuovo che raggiunge gli obiettivi delineati sopra, fondato, in particolare, sul sistema PSC delle primarie sequenziali in crescendo con convention. I tempi richiesti per fare emergere la volontà degli elettori possono variare da due a sei mesi, seguendo uno schema di diluizione territoriale e temporale che dà a tutti i candidati reali possibilità di vincere e allo stesso tempo permette agli elettori di rielaborare le loro decisioni più volte, in modo che alla fine emerga per davvero la volontà popolare.

Youcaucus, d’altra parte, non si pone come obiettivo di veicolare alcuna idea politica particolare, anzi si impegna a rimanere neutrale su tutte le questioni che non riguardano i problemi elencati sopra.

Mi sono recentemente candidato alle parlamentarie europee del Movimento 5 Stelle, e così ho potuto verificare dall’interno il funzionamento delle loro consultazioni. Riporto qui il mio giudizio.

Le candidature sono state aperte il 26 marzo, senza alcun preavviso. Il primo turno di votazioni si è tenuto il 31 marzo, il secondo turno il 3 aprile. Il tutto sempre senza preavvisi di sorta.

Nel primo turno di votazioni si dovevano valutare centinaia di curricula mai visti prima, caricati dal sistema operativo a 5 stelle in modo approssimativo. Molti profili erano tagliati come pure le lettere di intenti, con frasi a metà. Non esisteva un motore di ricerca interno per poter scorrere i profili in maniera efficiente. Si poteva soltanto cercare per città, sesso e poco altro.

A Pisa i candidati da valutare erano circa trecento. Volendo, 300 candidati potrebbero stare su un’unica pagina web, ma erano invece organizzati in modo da massimizzare il numero di click necessari per raggiungerli, impedendo di fatto di valutarli in tempi ragionevoli. Sembrava un web anni 90, realizzato in modo molto approssimativo da illetterati di internet. La cosa è quanto mai sorprendente, perché il Movimento 5 Stelle si spaccia per il movimento che fa decidere la rete.

La mia indagine conferma che il Movimento 5 Stelle non soddisfa i criteri minimi di YouCaucus per poterlo considerare un movimento governato dai suoi elettori. Ricordiamo infatti che tra i criteri suddetti è di importanza fondamentale dare ai candidati e agli elettori modi e tempi per permettere loro di candidarsi e fare le proprie scelte, cose che evidentemente non sono giudicate importanti per il M5S. Di sequenzialità delle primarie neanche l’ombra, come pure della convention dei delegati. Le regole delle consultazioni continuano a piovere dall’alto, all’improvviso, senza che gli elettori abbiano alcuna voce in capitolo.

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Aggiunta successiva (giugno 2015): non ho mai saputo quanti voti ho preso. Immagino che nessun altro candidato, tranne quelli passati al secondo turno, sia stato informato dei voti ottenuti. Pertanto le primarie del Movimento 5 Stelle non sono una cosa seria.

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