Archive for March 2014
Esistono vari strumenti in rete per fare petizioni, raccogliere firme, confrontarsi, riunirsi, discutere, ecc., ma sono troppo dispersivi. La mia impressione è che finora i social network siano stati pensati per frammentare, distrarre, intrattenere la gente, portarla un po’ a spasso, per dirla brutalmente, invece che organizzare e aumentare il potere dei cittadini. Questi strumenti creano per lo più illusioni, e sfruttano l’ingenuità degli utenti. Si pensi per esempio a Twitter e Facebook. Gli utenti postano messaggi nell’illusione che qualcuno li leggerà, ma se sapessero quante sono le persone che li leggono effettivamente e quale impatto ha la lettura, non butterebbero via il loro tempo a quel modo. Basta creare un sito web e cercare di attrarre visitatori per rendesi conto che non basta esserci per essere visti. Eppure milioni e milioni di persone insistono a lavorare tutti i giorni per arricchire Zuckerberg e Dorsey.
L’idea di YouCaucus è quella di creare un social network che va nella direzione esattamente opposta, per raccogliere ed unire le energie dei cittadini invece che disperderle, e arrivare a cambiare la società e la politica. Questo progetto lo chiameremo PolisNet.
In breve, si tratta di trasferire sul web la comunità dei cittadini in quanto soggetti politici, creando il social network dei cittadini in quanto elettori, candidati, membri di partiti, fornendo una serie di spazi per incontrarsi, discutere, comunicare, elaborare proposte collettivamente (regole di partito, leggi, proposte di modifica della costituzione, ecc.), tenere convention, videoconferenze, organizzare primarie, candidarsi, fare campagna elettorale, votare i candidati alle primarie, ecc. Una serie di strumenti per ottimizzare questo tipo di interconnessioni e renderle fruibili in qualsiasi momento da tablet, PC e smartphone.
La spina dorsale della struttura è l’idea di sistema politico teorizzato da YouCaucus, e ispirata allo studio dei partiti americani, in particolare il loro funzionamento interno, fatto di convention e primarie sequenziali. I (due) nuovi partiti saranno creati dal nulla, senza apparati e a costo zero. Gli elettori saranno messi in grado di governare interamente il loro partito. Avranno il tempo, il modo e gli strumenti per farlo. Potranno candidarsi a qualunque carica pubblica con effettive possibilità di vincere, perché saranno rimossi i numerosi ostacoli che normalmente riducono le chances degli outsiders, degli sconosciuti e di coloro che non hanno grandi disponibilità economiche.
Si parte “creando” due partiti, chiamati U e C, completamente neutri, vuoti e identici. I cittadini cominciano a iscriversi al social, potendo optare per l’appartenenza a U o a C, oppure dichiararsi indipendenti. Inseriscono il loro curriculum, lo corredano delle proprie idee politiche e proposte. Creano il loro profilo, decidendo quali informazioni rendere pubbliche e quali mettere da parte. Man mano che le iscrizioni fluiscono i partiti cominciano ad acquistare un’anima, un’identità (comunque variabile nel tempo). Chiunque potrà lasciare il partito per diventare indipendente o iscriversi all’altro.
La struttura del sito conterrà da una parte tutti gli iscritti, poi tutti i candidati, tutte le elezioni, tutte le convention, tutte le primarie, tutte le sequenzializzazioni delle primarie, il tutto organizzato per regioni, comuni, e provvisto di motori di ricerca appropriati per accedere rapidamente alle informazioni desiderate. Appena i partiti U e C avranno abbastanza consenso per presentarsi alle elezioni lo faranno e la comunità da virtuale diventerà reale.
Il mio interesse principale è trasformare il web nel veicolo della democrazia. Non ho nessuna idea politica particolare da propagandare, anzi la neutralità dello strumento è cruciale perché funzioni.
Il valore commerciale di una cosa del genere credo possa essere consistente. Sarà generato come segue. Il sito diventerà anche la Fed americana, l’ente che controlla le elezioni. Cioè, PolisNet sarà anche “la banca della politica“. Ciascun candidato dovrà aprire un conto su PolisNet, come su PayPal, e lì dovrà far fluire tutte le donazioni. Da lì dovrà attingere per tutte le spese della campagna elettorale. In questo modo sarà possibile esercitare le forme di controllo sulle donazioni e le spese elettorali, quei controlli che negli Usa sono fatti appunto dalla Fed (come controllare il rispetto dei vincoli sulle donazioni – per esempio, ognuno può donare al massimo 2000 euro – e l’obbligo di rendicontare tutte le spese). Chiaramente di spazio per creare un business ce n’è molto.
Poiché non posso realizzare il progetto da solo, cerco collaboratori. Contattatemi a questo indirizzo.
I lettori di questo blog forse ricorderanno che mesi fa spiegai, in questo post, di aver mandato in tilt il PdL con la proposta, fatta ad Alfano qualche tempo prima, di primarie sequenziali in crescendo con convention (per dettagli, vedi qui, o qui).
Prima delle elezioni politiche del 2013 una parte del PdL avanzò una proposta molto simile, e un’altra parte del PdL, capeggiata da Berlusconi, si oppose con forza. La lotta intestina fu senza esclusione di colpi, e vide vittoriosa la fazione guidata da Berlusconi. Le due fazioni siglarono la pace vista la vicinanza delle elezioni politiche.
Poco dopo le elezioni, però, complici le note altre vicissitudini di Berlusconi, l’equilibrio non resse e ciascuno andò per la sua strada. Mi piace pensare che la lacerazione causata dalla diatriba interna sulle primarie americane suggerite da me abbia contribuito, e magari non poco, alla fine del PdL.
Ora il Nuovo Centrodestra non ha futuro, e la Nuova Forza Italia non sa più dove sbattere. Probabilmente le imminenti elezioni europee sanciranno la scomparsa di tutti e due.