Esempio

è utile illustrare quanto detto finora con un esempio concreto e una simulazione che possano aiutare il lettore a visualizzare come si svolgerebbe il processo di selezione dei candidati e dei delegati. Consideriamo le primarie e la convention per la nomina del candidato premier, e supponiamo che la sequenzializzazione sia effettuata su base regionale.

La prima volta, il numero di delegati di ciascun regione può essere proporzionale alla popolazione della regione, ma le volte successive sarà opportuno applicare correzioni per premiare le regioni in cui il partito raccoglie più voti alle elezioni generali, per esempio adottando un sistema di calcolo simile a quello usato dal partito democratico americano. Nella cartina mostrata qui sotto sono assegnati alle varie regioni 1409 delegati in totale.

Figura 1. Numero di delegati spettanti alle regioni italiane nelle primarie sequenziali per la nomina del candidato premier

Immaginiamo che le elezioni politiche si tengano la metà di aprile. Una buona data per la convention sarebbe una domenica di metà marzo. Per esempio, riferendosi al 2013, immaginiamola il 17 marzo. Siccome la stagione di primarie dovrebbe durare qualche mese, la si può dividere in due fasi, la prima da tenere alla fine del 2012, la seconda all’inizio del 2013. Applicando le linee guida delineate prima, un possibile calendario di elezioni primarie potrebbe essere quello mostrato nella tabella VIII.

Data Regione Sistema elettorale
14 novembre Molise proporz. con sbarr. al 10%
21 novembre  Trentino Alto Adige proporz. con sbarr. al 10%
28 novembre Basilicata proporz. con sbarr. al 15%
4 dicembre Liguria proporz. con sbarr. al 15%
11 dicembre Umbria, Abruzzo proporz. con sbarr. al 20%
18 dicembre Calabria, Marche proporz. con sbarr. al 20%
Pausa natalizia
13 gennaio Lombardia proporz. con sbarr. e premio
20 gennaio Sicilia, Sardegna proporz. con sbarr. e premio
27 gennaio Lazio proporz. con sbarr. e premio
3 febbraio Puglia, Campania tutti i delegati al primo
10 febbraio Veneto, Friuli-VeneziaG. tutti i delegati al primo
17 febbraio Toscana, Emilia-Romag. tutti i delegati al primo
24 febbraio Piemonte, Valle d’Aosta tutti i delegati al primo

Tabella VIII. Esempio di sequenzializzazione delle primarie per la nomina a candidato premier.

Siccome ad alcune regioni è assegnato un numero considerevole di delegati, per esempio 223 alla Lombardia, e non è pensabile votare su schede elettorali contenenti i nomi di 223 delegati per ogni candidato alla nomina, l’assegnazione dei delegati di ciascuna regione potrà essere ripartita su base provinciale, in ragione della popolazione delle stesse, e le province grandi potranno essere ulteriormente suddivise, affinché a ciascuna suddivisione spetti un numero di delegati ragionevole (al massimo una ventina). Così, per esempio, in Molise gli elettori potranno scegliere i propri 8 delegati regionalmente, oppure assegnarne 3 alla provincia di Isernia, 5 a quella di Campobasso. In Lombardia sarebbe necessario operare una suddivisione, e siccome, per esempio, alla provincia di Milano spetterebbero più di 70 delegati, quella provincia potrebbe essere suddivisa in tre o quattro parti. Notiamo che questi problemi pratici sarebbero molto meno rilevanti se ci fosse la possibilità di votare elettronicamente. In alternativa, le primarie possono essere usate per determinare unicamente il numero di delegati che sostengono ciascun candidato alla nomina, mentre i loro nominativi possono essere determinati prima o dopo le primarie mediante appositi caucus.

Consideriamo ora un fac-simile della scheda elettorale per le primarie, mostrato in figura 2. La scheda è divisa in colonne. Ogni colonna contiene, in alto, il nome di un candidato alla nomina e, sotto quello, la lista dei nomi dei candidati delegati che si sono impegnati a sostenerlo e sono stati approvati da lui. Accanto ad ogni nome è presente una casella barrabile, dove l’elettore può esprimere le sue scelte. Di norma, è aggiunta una colonna bianca, non mostrata in figura, per dare all’elettore la possibilità di votare un candidato alla nomina e dei candidati delegati diversi da quelli elencati ufficialmente sulla scheda elettorale. L’elettore voterà per un candidato alla nomina, e poi esprimerà un numero massimo di preferenze per i candidati delegati che lo sostengono. Questo numero sarà pari al numero totale di delegati da eleggere nella provincia.

 Outsider 1       □  Candi Dato      □  Dato Candi     □
 Del1 Outsi        □  Del1 Dato         □  Del1 Candi       □
 Del2 Outsi        □  Del2 Dato         □  Del2 Candi       □
 Del3 Outsi        □  Del3 Dato         □  Del3 Candi       □
 …  …  …

Figura 2. Fac-simile di scheda elettorale delle primarie per la nomina del candidato premier.

Le preferenze raccolte dai candidati alla nomina sono usate per determinare il numero di delegati vinti da ciascuno. Calcolato questo numero, le preferenze raccolte dai delegati impegnati a sostenere il candidato alla nomina sono usate per determinare i nominativi dei delegati eletti.

La ripartizione dei delegati regionali vinti da un candidato alla nomina tra i collegi provinciali è determinata proporzionalmente, in base alle preferenze raccolte dal candidato alla nomina nelle province. In ciascuna provincia sono eletti i delegati che hanno ottenuto più preferenze tra quelli abbinati al candidato alla nomina.

Molti elettori potrebbero limitarsi a votare soltanto per i candidati alla nomina, e non usufruire della possibilità di esprimere preferenze per i candidati delegati. Se il numero di preferenze espresse per i delegati di un candidato alla nomina è inferiore ad una certa soglia, da fissare, i nominativi di quei delegati possono essere decisi successivamente, con raduni post-primarie tra i sostenitori di quel candidato alla nomina, tipo i caucus americani, nei quali potrebbe essere usato anche il voto palese. Lo stesso sistema deve essere usato, prima o dopo le primarie, nel caso si decida di fare elezioni primarie senza scelta dei delegati.

Alle elezioni primarie possono votare coloro che risiedono nella regione, e hanno diritto di voto. Si può chiedere loro, ma sarebbe opportuno evitarlo, di sottoscrivere una dichiarazione in cui affermino di essere intenzionati a votare per il partito alle elezioni generali. Come già spiegato, il semplice fatto che si rechino a votare alle primarie è una sufficiente dichiarazione di interesse al partito, anche se implicita. Inoltre, meno si chiede all’elettore e più lo si invoglia a partecipare. Se poi l’elettore si ritiene soddisfatto del trattamento ricevuto, non solo torna a votare il partito alle elezioni generali, ma mette spontaneamente in moto un passaparola che porterà ancora più voti. Non sarebbe necessario, ma è meglio ribadirlo ancora una volta: a nessun elettore deve essere chiesto di versare un contributo in denaro, neanche simbolico, per votare alle primarie, ai caucus o in qualunque altra consultazione del partito. La raccolta di donazioni spontanee deve essere tenuta ben separata dalle operazioni di voto, per non creare sgradevoli forme di pressione psicologica.

Ogni elettore che dichiari per iscritto di essere elettore del partito può candidarsi alla nomina. La candidatura alla nomina va presentata separatamente in ogni regione, raccogliendo un certo numero di firme in quella regione (molto basso, per esempio uguale a 3 volte il numero totale di delegati che spettano alla regione).

Per presentare la propria candidatura a delegato, il candidato delegato deve raccogliere un modesto numero di firme nella provincia (per es. 2 volte il numero teorico di delegati spettanti alla provincia), o suddivisione del territorio equivalente, e dichiarare per iscritto il nome del candidato alla nomina che intende sostenere alla convention, oppure dichiararsi indipendente.

Il sostegno di un candidato delegato per un candidato alla nomina è soggetto all’approvazione del candidato alla nomina. In ciascuna provincia il candidato alla nomina deve approvare comunque un numero di candidati delegati pari al doppio dei delegati spettanti alla provincia. Se gli aspiranti delegati sono meno di quel numero, deve approvarli tutti.

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