I differenti assetti istituzionali
La Costituzione e le leggi elettorali americane sono le più adatte al sistema fatto di primarie sequenziali correlate alla convention, ragion per cui molte persone obiettano che un sistema simile di selezione dei candidati, e di governo dei partiti, non sarebbe possibile in Italia, che ha istituzioni e leggi elettorali completamente diverse. Tuttavia, questo ragionamento può al massimo evidenziare una difficoltà in più nella realizzazione del progetto, non la sua irrealizzabilità. Una difficoltà in più che è comunque ampiamente compensata da importanti difficoltà in meno.
Non c’è dubbio che, sotto vari aspetti, gli Stati Uniti furono avvantaggiati, nel processo che portò al sistema dei partiti governati dagli elettori. Tra i punti di forza ricordiamo anche la struttura federale dell’Unione, che favorì per esempio la sequenzializzazione delle primarie presidenziali. Il vantaggio fu tale che gli Stati Uniti riuscirono a definire con anticipo e in modo chiaro gli obiettivi da raggiungere, e, seppur dopo parecchi decenni di tentativi, riuscirono nell’impresa. Furono loro, non altri, a fare la “scoperta”, quindi se ne aggiudicarono anche il merito, che vale loro un posto ancora più alto nella storia dell’umanità.
Mentre gli Stati Uniti facevano progressi nella direzione dei partiti governati dagli elettori, gli altri paesi non seppero raggiungere livelli comparabili nemmeno nella definizione del problema e degli obiettivi, men che meno nella loro realizzazione. Tuttavia, oggi gli altri paesi non hanno bisogno di rifare quella scoperta indipendentemente, di ripartire da zero, e dunque possono godere di un vantaggio che gli Stati Uniti, per forza di cose, non ebbero a disposizione. Il solo fatto di non essere i primi, gli scopritori, permette di sfruttare lo smisurato bagaglio di conoscenze già accumulato in America, ridurre enormemente lo sforzo, risparmiare esperimenti e tentativi già dimostratisi fallimentari, discriminare tra proposte efficaci e tentativi pretestuosi di distrarre l’attenzione dall’obiettivo finale.
Essendo i primi, gli scopritori, gli americani dovettero fare una fatica senza eguali. Ma, come per tutte le scoperte scientifiche, chi arriva dopo non deve ripartire da zero, ma può limitarsi ad utilizzarla, e magari partire da quella per fare progresso ulteriore. Probabilmente il percorso fatto negli Stati Uniti era impensabile in Italia, per tantissimi motivi, tra cui anche l’assetto istituzionale che ci siamo dati. Tuttavia, oggi queste difficoltà ci penalizzano molto meno, perché il nostro percorso è fortunatamente diverso e più semplice, il nostro compito non è quello di ripartire dall’inizio, ma “solamente” servirci della conoscenza a nostra disposizione per arrivare il più rapidamente possibile al risultato finale. In fondo, non è una fortuna da poco conoscere già il risultato e come arrivarci, avere a disposizione una messe enorme di informazioni senza dover fare alcun esperimento. Mettendo sui piatti della bilancia sia i vantaggi di cui godiamo noi che quelli di cui hanno goduto loro, come pure gli svantaggi nostri e quelli loro, il responso non ci è affatto sfavorevole. Anche questa obiezione sembra più che altro un luogo comune, usato da persone che hanno unicamente interesse a difendere la situazione presente, che vede pochissimi privilegiati e moltissimi penalizzati.
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