I caucus moderni

In una manciata di stati viene usato unicamente il sistema caucus-convention, nella sua versione moderna. I delegati vengono scelti mediante raduni di massa (i caucus locali) e poi convention di contea, distretto e stato. I caucus locali, come le primarie, possono essere chiusi, semiaperti o aperti. Non sono semplici elezioni, ma assemblee vere e proprie degli elettori. I sostenitori dei candidati alla nomina sono invitati ad intervenire, per difendere le ragioni e i programmi dei loro candidati preferiti. Gli elettori possono dichiarare le proprie intenzioni di voto, confrontarsi con gli altri convenuti, cercare di convincerli per portarli dalla propria parte. Dopo gli interventi e la discussione successiva, si procede alle votazioni per il candidato alla nomina. La votazione può avvenire per alzata di mano, per voto segreto o chiedendo ai sostenitori di ogni candidato di raggrupparsi per farsi contare. Le votazioni, o la conta del numero di sostenitori che formano ciascun gruppo, servono a stabilire il numero di delegati giurati alla convention di contea che spettano a ciascun candidato alla nomina. Presso il Partito Democratico questo numero è calcolato sempre col metodo proporzionale con sbarramento al 15%. Presso il Partito Repubblicano è calcolato con modalità simili a quelle usate per le primarie. Calcolato il numero di delegati giurati che spettano al candidato alla nomina CN, gli elettori di CN si appartano e procedono all’elezione dei delegati giurati alla convention di contea impegnati a sostenere CN, nel numero stabilito. Sbrigate le questioni che riguardano la nomina dei delegati, gli elettori possono rimanere a discutere le questioni politiche rilevanti e il programma elettorale, e prendere decisioni in merito alle regole del partito.

Le convention di contea selezionano i delegati di contea alle convention di distretto e alla convention statale. La procedura è simile a quella usata nei caucus locali. Il numero di delegati giurati di contea che spettano al candidato alla nomina CN è stabilito in base alle preferenze raccolte da CN nella contea (ottenute sommando le preferenze espresse per CN in tutti i caucus locali della contea), con lo stesso criterio di calcolo usato nei caucus locali (proporzionale, proporzionale con sbarramento, “vincitore-piglia-tutto”, ecc.). I delegati giurati impegnati a sostenere CN si riuniscono in caucus e scelgono i delegati giurati di contea impegnati a sostenere CN, nel numero stabilito. Il meccanismo si ripete al livello superiore, quello delle convention di distretto e della convention statale, che eleggono i delegati giurati di distretto e i delegati giurati “at large” alla convention nazionale. Almeno presso il Partito Democratico, a ciascun livello, sono sempre i delegati abbinati a CN che eleggono i delegati abbinati a CN per il livello superiore. è più difficile identificare regole generali valide per i caucus repubblicani. In alcuni stati, come l’Iowa, dove si tiene la prima consultazione in assoluto della campagna presidenziale, i caucus repubblicani sono ancora vecchia maniera, cioè primarie indirette. I delegati alla convention nazionale e alle convention intermedie non sono tenuti a dichiarare quale candidato alla nomina intendano sostenere. Quando la corsa alla nomina è combattuta, cioè sono in campo più candidati forti, il caucus è abbinato a primarie consultive, in cui gli elettori esprimono la loro preferenza per il candidato alla nomina. Il valore di questa consultazione per l’attribuzione dei delegati ai candidati alla nomina è rimesso alla discrezionalità delle convention. Quando è in corsa un presidente uscente senza oppositori di rilievo, come nel 2004, il voto di preferenza è annullato. In altri stati i delegati alle convention di contea, di distretto e statale sono tenuti a dichiarare in anticipo quale candidato alla nomina intendono sostenere.

Se nelle elezioni primarie la partecipazione del singolo elettore richiede pochi minuti ed è circoscritta alla semplice votazione per il candidato alla nomina, più eventualmente i delegati giurati impegnati a sostenerlo, la partecipazione ai caucus locali può richiedere parecchie ore. Di solito i partecipanti ai caucus locali non sono elettori qualsiasi, ma militanti convinti o elettori interessati che seguono la politica da vicino. In sostanza, i caucus hanno una partecipazione numericamente più ridotta delle primarie, ma gli elettori sono coinvolti in maniera qualitativamente più articolata. Nelle primarie si registra un’affluenza molto maggiore, ma gli elettori sono coinvolti in forma semplificata, alla portata di un maggior numero di persone. Nonostante queste differenze, a tutti gli elettori è garantito il pieno diritto di partecipare, ai caucus come alle primarie, indipendentemente dal loro attivismo e impegno all’interno del partito.

Durante la fase del sistema caucus-convention, dai primi decenni del 1800 fino all’inizio del 1900, i raduni di massa, cioè i caucus locali, erano delle primarie indirette, perché l’elettore poteva scegliere i delegati, ma non istruirli in merito al candidato presidente che dovevano votare alla convention nazionale. I caucus rimasero delle primarie indirette anche nella fase del sistema caucus-primarie-convention, fino al 1972. In quella fase il caucus era associato al sistema vecchio e chiuso, soggetto al controllo elitario dei partiti, mentre le primarie erano associate al sistema nuovo e aperto, soggetto unicamente alla volontà popolare. Raffrontare il numero di stati che usavano il caucus al numero di stati che usavano le primarie era un’ottima maniera per misurare lo stato del processo evolutivo dal sistema vecchio al sistema nuovo. Quel tipo di raffronto ha oggi meno senso. Fatta eccezione per una manciata di stati, in cui i caucus sono ancora oggi delle primarie indirette, presso il solo Partito Repubblicano, i caucus moderni sono delle primarie dirette a tutti gli effetti. I vincoli imposti dalle riforme democratiche, come la piena partecipazione e la corretta rappresentanza, devono essere rispettati indipendentemente dai sistemi usati per eleggere i delegati, che siano il caucus-convention o le primarie. Dal 1972 ad oggi entrambi i metodi garantiscono la corretta rappresentanza della volontà degli elettori: dappertutto presso i democratici, che si sono dati regole nazionali e univoche in merito, ma spesso anche presso i repubblicani, che hanno assorbito le regole democratiche quasi automaticamente. Oggi caucus e primarie sono strumenti fondamentali del governo popolare dei partiti.

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