Elezione dei delegati alla convention nazionale
Il numero di delegati che spettano a ciascuno stato viene calcolato sommando due contributi. Il primo contributo è proporzionale al numero di grandi elettori dello stato, cioè la somma dei rappresentanti e dei senatori. Ricordiamo che il numero di rappresentanti è proporzionale alla popolazione dello stato, mentre i senatori sono due per ogni stato. Il secondo contributo è calcolato in base al consenso raccolto dal partito nelle elezioni recenti, per premiare gli stati in cui il partito è più forte. Per esempio, presso il Partito Democratico il numero totale di delegati è per metà proporzionale al numero di grandi elettori dello stato e per l’altra metà proporzionale alla percentuale di voti democratici nelle tre elezioni presidenziali precedenti.
I cittadini che desiderano candidarsi a fare i delegati alla convention nazionale devono inviare al presidente del partito statale una domanda firmata, nella quale dichiarano il nome del candidato alla nomina che intendono appoggiare, e promettono solennemente di sostenerlo. Un esempio di domanda è mostrato nella figura 7. Alcuni stati permettono ai candidati delegati, in alternativa, di dichiararsi “uncommitted”, cioè non-impegnati. Alcuni stati chiedono ai candidati delegati di pagare una piccola somma, poche decine di dollari, e allegare alla domanda qualche centinaio di firme a sostegno della propria candidatura, raccolte tra gli elettori registrati del partito residenti nello stato.
Ogni candidato alla nomina, che per semplicità chiamiamo CN, riceve dal partito, con dovuto anticipo, la lista contenente i nomi dei candidati delegati che hanno promesso solennemente di sostenerlo. Il candidato CN può vagliare i nomi della lista, decidere quali approvare e quali respingere, ma è soggetto a una serie di vincoli. Tipicamente, CN deve approvare un numero di persone uguale o superiore al numero massimo di delegati che può vincere nell’unità territoriale di riferimento (cioè il distretto o lo stato). Se un candidato non trova, in tempo per le elezioni primarie, un numero sufficiente di persone disposte a candidarsi a delegato in suo sostegno, può riempire i posti vacanti dopo le elezioni, con procedure simili.
Opzioni di voto. Le opzioni di voto sono tre: gli elettori possono votare i) per un candidato alla nomina tra quelli elencati sulla scheda elettorale, ii) collettivamente, per i delegati non-impegnati, iii) per un candidato alternativo di loro scelta. Alcuni stati consentono soltanto l’opzione i), altri i) e ii), altri i) e iii), altri tutte e tre. L’opzione i) è esercitata barrando una casella posta a fianco del nome del candidato alla nomina preferito, oppure connettendo con un tratto di penna una freccia interrotta che punta verso il nome del candidato, o con altri metodi equivalenti. L’opzione ii) è esercitata con modalità simili in corrispondenza della scritta “uncommitted”. L’opzione iii) è esercitata scrivendo un nome di propria scelta nella riga bianca “write-in”. La lista di delegati “uncommitted” viene trattata a tutti gli effetti come se fosse la lista dei delegati impegnati a sostenere un candidato aggiuntivo fittizio. Il numero di delegati “uncommitted” eletti è calcolato in base al numero di preferenze a favore dell’opzione “uncommitted”, con le stesse regole usate per il calcolo dei delegati vinti da qualunque candidato “vero”, in clusi i candidati votati nella riga “write-in”.
Tipologie di delegati. Esistono delegati di distretto e delegati “at large”: i primi sono designati a livello distrettuale, i secondi a livello statale. Esistono delegati di base e delegati di partito: i primi sono semplici elettori del partito, i secondi sono leader e rappresentanti eletti del partito. Esistono delegati giurati e superdelegati: i primi scelgono un candidato alla nomina nel momento in cui presentano la domanda di candidatura e promettono solennemente di sostenerlo. I secondi non sono tenuti a dichiarare quale candidato alla nomina intendano sostenere. Presso i democratici, i delegati di distretto sono tutti delegati di base. I delegati di partito sono tutti delegati “at large”. I delegati di base sono in parte di distretto e in parte “at large”. I superdelegati sono in parte “delegati d’ufficio”, in parte funzionari di partito. I primi sono tipicamente personalità che ricoprono o hanno ricoperto cariche importanti, pubbliche o di partito (presidenti, ex-presidenti, rappresentanti al Congresso, governatori, ecc.). Essi hanno posti di delegato riservati e non necessitano di essere eletti. I secondi sono selezionati dalla convention statale o dal comitato statale del partito. Per i dettagli non richiamati in questi paragrafi si vedano le pagine relative della sezione storica.
I sistemi elettorali delle primarie. I due partiti maggiori utilizzano metodi differenti per calcolare il numero di delegati vinti da ciascun candidato alla nomina. Il Partito Democratico applica il metodo proporzionale con sbarramento al 15%, per cui il numero di delegati di distretto (“at large”) abbinati al candidato alla nomina CN è proporzionale ai voti raccolti da CN in quel distretto (stato), dopo aver escluso tutti i candidati che hanno ottenuto meno del 15% di preferenze nel distretto (stato). Se nessun candidato alla nomina supera il 15%, la soglia è abbassata ad un valore pari alla percentuale ottenuta dal candidato più votato meno il 10%. In una frazione di stati anche il Partito Repubblicano applica il metodo proporzionale. Tuttavia, presso i repubblicani la soglia di sbarramento varia da stato a stato. Tipicamente, essa è compresa tra il 10% e il 20%, ma in certi casi può essere anche più bassa o assente. Nella maggior parte degli stati, la regola preferita dai repubblicani è quella detta del “vincitore piglia tutto” (winner-take-all), che assegna tutti i delegati dello stato al candidato alla nomina che ottiene la maggioranza relativa delle preferenze espresse nelle primarie di quello stato. Per brevità, spesso indicheremo questo sistema colla sigla WTA. In una manciata di stati viene applicata una variante del WTA, che chiameremo “WTA corretto”, in cui se il primo classificato ottiene la maggioranza assoluta dei voti vince tutti i delegati; se nessun candidato ottiene la maggioranza assoluta si applica la regola proporzionale.
Altri tipi di primarie. In alcuni stati ancora oggi entrambi i partiti tengono primarie consultive. Sono le primarie vecchia maniera nelle quali l’elettore esprime la propria preferenza per il candidato alla nomina, ma il risultato di quella votazione è puramente indicativo, non vincola in alcun modo i delegati e non ha alcun effetto sull’assegnazione degli stessi ai candidati alla nomina. Presso il Partito Repubblicano sono ancora usate la selezione diretta dei delegati e le primarie loophole. Nel primo tipo di consultazione l’elettore vota nominalmente i delegati, e sono eletti coloro che ottengono più preferenze, indipendentemente dai candidati alla nomina a cui sono impegnati. L’elettore non può esprimere nessuna preferenza diretta per il candidato alla nomina. Le primarie loophole sono la combinazione della selezione diretta dei delegati con primarie consultive per i candidati alla nomina.
Fino all’anno 2000 nello stato di New York, per i soli delegati di distretto, i repubblicani usarono addirittura la selezione diretta dei delelgati “vecchio stile”, una delle forme più antiche di primarie, dove la scheda elettorale non specificava nemmeno quali erano i candidati alla nomina appoggiati dai candidati delegati e non era prevista aluna modalità ufficiale per fornire questa informazione all’elettore. Come un tempo, l’unica cosa che l’elettore poteva fare era consultare i giornali locali, nella speranza che i candidati delegati avessero dichiarato pubblicamente quale candidato alla nomina intendevano sostenere.
Il sistemi descritti sono usati, nella maggior parte di casi, per determinare il numero di delegati vinti da ciascun candidato alla nomina, non i nominativi dei delegati eletti. Fanno eccezione alcuni stati che adottano sistemi di voto grazie ai quali gli elettori delle primarie determinano tanto il numero quanto i nominativi dei delegati eletti vinti da ciascun candidato alla nomina. Esempi sono le già menzionate primarie “loophole” e la selezione diretta dei delegati, usate solo dai repubblicani. Un altro esempio sono le primarie combinate, usate dai democratici e dai repubblicani in una manciata di stati. Si tratta di primarie nelle quali l’elettore può, sulla stessa scheda elettorale, esprimere la preferenza per il candidato alla nomina ed eleggere i delegati individualmente. Il voto di preferenza per i candidati alla nomina è usato per calcolare il numero di delegati vinti da ciascuno di essi, coi sistemi descritti sopra. Una volta determinato il numero di delegati che spettano al candidato alla nomina CN, le preferenze raccolte dai candidati delegati sono usate per stabilire i nominativi dei delegati eletti abbinati a CN. Il sistema combinato differisce dalla selezione diretta dei delegati e dalle primarie loophole principalmente nel conteggio dei voti. In queste ultime sono eletti i delegati più votati, indipendentemente dal candidato alla nomina che appoggiano. Nel sistema combinato, il numero di delegati abbinati al candidato alla nomina è fissato dal voto di preferenza. Nel 2004, per esempio, il sistema combinato fu impiegato dal Partito Democratico per i delegati di distretto nel Rhode Island e nello stato di New York. In quest’ultimo caso le schede elettorali recavano i nomi dei candidati alla nomina, affiancati da caselle barrabili. Accanto al nome di ciascun candidato alla nomina erano elencati i nomi dei candidati delegati impegnati a sostenerlo, anch’essi affiancati da caselle barrabili. Barrando le caselle l’elettore poteva esprimere la preferenza per il candidato alla nomina e anche eleggere nominalmente i delegati in suo sostegno. Le schede elettorali del Rhode Island, del tutto simili, sono mostrate nella figura 6.
Elezione dei delegati. Come detto, nella maggior parte delle primarie presidenziali gli elettori non votano nominalmente per i delegati impegnati a sostenere i candidati alla nomina, ma soltanto per i candidati alla nomina. I risultati del voto servono a stabilire il numero di delegati che spettano a ciascun candidato alla nomina CN. I nominativi dei delegati eletti abbinati a CN sono stabiliti con ulteriori consultazioni popolari, che possono avere luogo prima o dopo le primarie. Quando queste consultazioni hanno luogo prima delle primarie, i nomi dei candidati delegati abbinati a CN possono essere riportati, a titolo puramente informativo, sulla scheda elettorale accanto o sotto al nome di CN.
Per esempio, la figura 4 mostra le schede elettorali del New Hampshire, nelle quali i nomi dei candidati delegati non sono riportati. La figura 5 mostra invece le schede elettorali del Dakota del sud. Alla sinistra del nome di ciascun candidato alla nomina democratica appare un ovale. Gli elettori votano per il candidato alla nomina preferito riempiendo l’ovale corrispondente con un segno a matita. Sotto il nome del candidato alla nomina è presente una lista di candidati delegati impegnati a sostenerlo. I nomi di quelle liste non sono affiancati da ovali, perché gli elettori delle primarie del Dakota del sud non possono votare nominalmente per i delegati. Infatti, i candidati delegati elencati nelle liste sono selezionati a parte, prima delle primarie, con un sistema caucus-convention a due livelli, fatto di caucus locali e convention di distretto. Precisamente, nei caucus locali pre-primarie gli elettori eleggono i delegati alle convention di distretto. Ciascuno di essi è tenuto a dichiarare in anticipo quale candidato alla nomina intende appoggiare. Nelle convention di distretto, anch’esse antecedenti le primarie, i delegati che sostengono CN si riuniscono separatamente in caucus e votano per selezionare la lista dei candidati delegati alla convention nazionale impegnati a sostenere CN. Quella è la lista riportata sulle schede elettorali delle primarie, sotto il nome di CN, ordinata dal candidato delegato più votato al meno votato. Una volta stabilito, in base ai risultati delle primarie, il numero di delegati che spettano a CN, i delegati eletti abbinati a CN sono i primi della lista corrispondente.
Il Partito Democratico del Mississippi utilizza un sistema leggermente diverso. Alle primarie aperte, che determinano il numero di delegati spettanti a ciascun candidato alla nomina, è abbinato un sistema di caucus-convention a molti livelli che determina i nominativi dei delegati eletti. In particolare, nei caucus locali, che sono tenuti prima delle primarie, gli elettori scelgono i delegati alle convention di contea. Questi non sono tenuti a dichiarare quale candidato alla nomina intendono sostenere. Le convention di contea sono tenute dopo le primarie. In quel momento, nemmeno i candidati delegati al livello successivo (convention di distretto e statale) sono tenuti a dichiarare le loro preferenze per i candidati alla nomina. Quando le convention di distretto e la convention statale si riuniscono, i delegati che vi partecipano devono decidere quale candidato alla nomina intendono sostenere. Coloro che sostengono il candidato alla nomina CN si riuniscono in caucus ed eleggono i delegati giurati di distretto (“at large”) alla convention nazionale impegnati a sostenere CN, in numero proporzionale al totale delle preferenze espresse nelle primarie a favore di CN nel distretto (stato).
Altri stati usano un meccanismo simile a quello del Mississippi, ma svolgono i caucus locali dopo le primarie. Ai candidati delegati può essere richiesto già a livello dei caucus locali di dichiarare quale candidato alla nomina intendano sostenere. Alle volte, come nel Montana, i caucus locali sono evitati. Dopo le primarie, i sostenitori dei candidati alla nomina che hanno ottenuto delegati si riuniscono nelle convention di contea. è definito “sostenitore” di CN qualunque elettore registrato del partito che presenta un’apposita domanda di partecipazione alla convention di contea, con annessa dichiarazione solenne di sostegno al candidato alla nomina CN. Le convention di contea eleggono i delegati alle convention di distretto e alla convention statale. Le convention di distretto e statale eleggono i delegati alla convention nazionale. A ciascun livello i delegati impegnati a CN si riuniscono in caucus ed eleggono i delegati impegnati a CN alle convention di livello superiore. Il numero di delegati impegnati a CN è sempre determinato dalle preferenze raccolte nelle primarie da CN, nella porzione di territorio corrispondente.
Spesso, nelle primarie che adottano il sistema del “vincitore-piglia-tutto”, usato dai repubblicani in molti stati, la selezione dei nominativi dei delegati non necessita di complesse procedure. Infatti, è sufficiente che il candidato alla nomina approvi un numero di candidati delegati a lui abbinati pari al massimo numero di delegati che possono vincere. Se ottiene la maggioranza dei voti di preferenza tutti i delegati della sua lista sono automaticamente eletti.
Ordine di selezione dei delegati. La selezione dei delegati giurati e dei superdelegati elettivi procede con un ordine ben preciso. Per primi sono selezionati sempre i delegati giurati di distretto. Poi sono selezionati i superdelegati elettivi, cioè i funzionari di partito. In terzo luogo sono selezionati i delegati giurati di partito e infine i delegati giurati statali di base. Questi ultimi sono selezionati, per quanto possibile, in modo da bilanciare la rappresentanza delle minoranze.
è importante sottolineare che, in generale, non è il candidato alla nomina che sceglie i delegati giurati impegnati a sostenerlo alla convention nazionale. Egli ha soltanto un limitato potere di veto sulla lista di persone che presentano domanda per ricoprire quel ruolo. La selezione dei delegati è rimessa comunque, direttamente o indirettamente, ai cittadini o ai loro delegati alle convention di livello inferiore. Il coinvolgimento di un numero elevato di elettori o delegati garantisce la trasparenza.
Riepilogando, per quanto riguarda la partecipazione degli elettori esistono primarie aperte, semiaperte e chiuse; per quanto riguarda il metodo di calcolo del numero di delegati vinti dai candidati alla nomina, esistono primarie proporzionali, primarie col sistema WTA, corretto o meno, primarie “loophole”, primarie combinate con voto di preferenza per il candidato alla nomina e selezione diretta dei delegati; selezione diretta dei delegati senza voto di preferenza per il candidato alla nomina; e infine primarie consultive, in cui la preferenza per il candidato alla nomina viene espressa in modo non vincolante. In molti casi le primarie determinano soltanto il numero di delegati vinti dai candidati alla nomina. I nominativi dei delegati eletti vengono selezionati con il meccanismo a molti livelli dei caucus e delle convention locali, che si tengono prima o dopo le primarie.
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