Schede elettorali

è utile analizzare alcuni esempi tipici di schede elettorali usate per le primarie presidenziali e locali.

La figura 4 mostra le schede elettorali relative alle primarie presidenziali democratiche e repubblicane del New Hampshire nel 2004. L’elettore poteva esprimere esplicitamente la sua preferenza per il candidato presidente. L’ultima riga recava la scritta “write-in”: è lo spazio nel quale l’elettore poteva scrivere un nome di sua scelta per votare un candidato non elencato nella lista. La scheda non conteneva i nomi dei delegati giurati impegnati ai candidati alla nomina. Le schede elettorali dei due partiti erano distinte, anche se in figura appaiono accorpate per ragioni di spazio. Nella realtà, ciascuna scheda recava un’ulteriore colonna dove l’elettore poteva esprimere la preferenza per il candidato vicepresidente.

La figura 5 mostra la scheda elettorale delle primarie presidenziali e locali del 2004 nel Dakota del sud. Un’unica pagina riportava, su due facciate, le primarie presidenziali democratiche e quelle repubblicane, più le elezioni suppletive di un rappresentante e altre primarie locali. Le primarie del Dakota del sud erano primarie chiuse, per cui ogni elettore registrato come democratico o repubblicano doveva votare sulla facciata corrispondente al suo partito, mentre gli elettori indipendenti o registrati ad altri partiti potevano votare solo per le elezioni suppletive. Nei riquadri corrispondenti alle primarie repubblicane non comparivano i nomi dei candidati alla nomina. La ragione è che nel 2004, nel Dakota del sud, come in una manciata di altri stati, le primarie presidenziali repubblicane furono cancellate per mancanza di opposizione a George W. Bush. Al presidente uscente furono assegnati d’ufficio tutti i delegati repubblicani giurati spettanti allo stato. Nella pagina relativa alle primarie democratiche erano elencati i nomi dei candidati alla nomina. A sinistra di ciascuno era presente un ovale. Riempiendolo a matita, l’elettore votava per il candidato alla nomina corrispondente. Sotto il nome di ciascun candidato alla nomina erano elencati i candidati delegati che si erano presentati in suo sostegno. Quelle liste erano state selezionate prima delle primarie, con un sistema di caucus-convention a due livelli, che descriveremo dettagliatamente in seguito. Gli elettori delle primarie non potevano votare nominalmente per i candidati delegati. Il voto di preferenza per i candidati alla nomina serviva unicamente a determinare il numero di delegati giurati che spettavano a ciascuno di essi. Calcolato questo numero, i delegati eletti erano i primi della lista corrispondente.

La scheda elettorale usata per le primarie presidenziali democratiche del 2004 nello stato di New York, permetteva all’elettore di votare sia per il candidato alla nomina, sia, nominalmente, per i delegati giurati a lui abbinati. Non conteneva le opzioni “uncommitted” e “write-in”. La scheda elettorale del Rhode Island, per lo stesso tipo di primarie, era molto simile. Essa permetteva all’elettore di votare per il candidato alla nomina e i delegati, ma conteneva anche le opzioni “uncommitted” e “write-in” (vedi figura 6).

La scheda elettorale usata nelle primarie locali democratiche del settembre 2006 nel Vermont permetteva di eleggere i candidati alle seguenti cariche: senatore e deputati al Congresso, senatore e deputati al parlamento statale, governatore, vicegovernatore, ministro del tesoro (del Vermont), segretario di stato, revisore dei conti, ministro della giustizia, giudice testamentario, giudice assistente, procuratore di stato, sceriffo e capo ufficiale giudiziario. Sotto ciascuna voce erano elencati i candidati corrispondenti e una riga bianca in cui l’elettore poteva scrivere i nomi di persone non incluse.

Le primarie democratiche locali della contea Rockdale, in Georgia, nel 2006 erano ancora più articolate. Oltre alla designazione dei candidati ad un numero notevole di cariche pubbliche, la scheda elettorale permetteva all’elettore anche di eleggere i rappresentanti del partito al comitato di contea. Infine, erano inclusi dei questionari-referendum per consultare il parere degli elettori su alcuni provvedimenti.

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