Il sistema dei partiti governati dagli elettori

Damiano Anselmi

I partiti governati dagli elettori

 

Come conseguenza delle riforme del 1972, i partiti alleggerirono le proprie strutture, riducendole a livelli minimali, oggi appena sufficienti ad organizzare le convention e gestire la partecipazione alle consultazioni popolari, cioè le primarie e i caucus. Queste ultime, invece, sono quasi ovunque organizzate dalle amministrazioni locali.

I partiti americani si possono correttamente qualificare come partiti governati dai propri elettori. Il governo popolare dei partiti è una combinazione di governo diretto e governo indiretto. Gli strumenti fondamentali del governo diretto sono le elezioni primarie e i caucus. Le primarie sono usate per selezionare i candidati alle elezioni generali e i delegati alla convention nazionale. I caucus sono usati per selezionare i delegati alle convention locali e i delegati alla convention nazionale. Gli strumenti fondamentali del governo indiretto dei partiti sono le stesse convention.

La convention è l’autorità massima del partito nell’unità territoriale di riferimento: dirime le controversie, stabilisce le regole, ne verifica l’applicazione, sanziona chi le viola, scrive il programma politico-elettorale, e in ultima analisi decide su qualunque materia ritenga opportuno decidere.

La convention nazionale era stata introdotta, all’inizio degli anni 1830, per raggiungere questo stesso obiettivo, il governo popolare dei partiti. Tuttavia, da sola si era rivelata insufficiente. Nemmeno le primarie, d’altro canto, bastano, da sole, a consegnare il governo del partito nelle mani degli elettori. Il sistema americano moderno dei partiti governati dai propri elettori è il risultato dell’equilibrio e dell’intercorrelazione tra convention e primarie. Dopo averne raccontato la storia, ne analizziamo il funzionamento.

 

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