Cercando di diffondere il progetto dei partiti governati dagli elettori, ci si può imbattere in reazioni di tre tipi. Molte persone, la maggioranza, si convincono della bontà del progetto prima ancora che si finisca di spiegarglielo. Anzi, spesso si mostrano in grado di anticipare, senza conoscerle, idee e proposte già sperimentate con successo negli Stati Uniti. La ragione è che il sistema dei partiti governati dagli elettori è in fondo semplice e si sposa perfettamente col senso comune. Di solito, le persone appartenenti a questa prima categoria non fanno o hanno mai fatto politica direttamente, quindi sono mentalmente più libere. Altre persone, una parte minoritaria ma consistente, reagiscono inizialmente con diffidenza, ma si convincono in una fase successiva. Il problema è che possono impiegare degli anni a cambiare idea. Si tratta di persone che cercano o hanno cercato di fare politica, e si sono scontrate coi metodi usati dai partiti chiusi. All’inizio, tuttavia, seguono il percorso tracciato da quei partiti, anche perché non si rendono conto che è un vicolo cieco. Col tempo si accorgono che quel percorso in realtà è funzionale a selezionare una precisa tipologia di persone, diversa dalla loro. Capiscono di aver perso tempo, vedono lentamente scivolare via le opportunità della vita. Ciò li costringe a porsi quegli interrogativi che avevano scansato anni prima, e a convincersi che la soluzione del problema esiste ed è quella descritta qui. Infine, esiste una minoranza fatta di persone che non sono interessate e quindi non si convinceranno mai. Sono politici di professione o persone animate da ideologie o antiamericanismo viscerale, oppure persone che ruotano attorno al sistema odierno dei partiti chiusi, come giornalisti, commentatori, “osservatori” ed “esperti” di politica. È sconsigliabile investire tempo ed energia per convincere le persone della terza categoria, oppure convincere prima del tempo le persone della seconda.
Venendo in contatto con gruppi politici e partecipando alle loro riunioni, oppure seguendo i loro dibattiti, spesso si nota che mancano regole minime per garantire a tutti di parlare serenamente, ridurre i tempi di intervento al minimo sufficiente, impedire interruzioni sistematiche, e comportamenti provocatori e non consoni tenuti dagli uni mentre parlano gli altri. Se non mancano completamente, le regole vengono enunciate e mai fatte rispettare. Molte persone non intervengono affatto nella discussione per contribuire, ma per logorarla, sfruttando la propria libertà di espressione non per esprimersi, ma per negare la libertà di espressione altrui. Spesso si avvantaggiano dell’ingenuità o complicità dei moderatori che non insistono per avere risposte e far rispettare le regole. Monopolizzano l’attenzione e consumano il tempo che spetterebbe agli altri, oppure elencano una serie di ovvietà per far scorrere il tempo e svicolare via dalle domande scomode. Per fare un confronto, è sufficiente seguire alcuni programmi politici trasmessi quotidianamente su canali americani come Foxnews, Cnn e Msnbc (o reperire i video di quei programmi via internet), per capire cosa vuol dire fare domande e pretendere risposte. In molte riunioni di gruppi politici, poi, si nota la mancanza totale di regole eque e trasparenti per prendere decisioni, avanzare proposte e votarle. Quelle riunioni si risolvono sempre in un nulla di fatto e una perdita di tempo. Non sorprende che raccolgano una partecipazione scarsa. I cittadini non possono essere accusati di disinteresse soltanto perché si rifiutano di partecipare a riunioni inutili, nelle quali non si decide nulla, e l’unico motivo per cui li si invita è perché servono a “fare presenza”, in modo che il politicante che ha organizzato l’evento e li ha insistentemente chiamati al telefono per portarceli possa mostrare ai suoi colleghi di saper attrarre persone, e usare quell’argomento per mendicare un po’ di considerazione da parte dell’apparato quando si decideranno le candidature. D’altra parte, non si può pretendere che gruppi di persone che non riescono nemmeno a darsi delle regole per organizzare una semplice discussione in maniera equilibrata siano interessate ad un progetto come quello descritto qui. Non è conveniente darsi da fare per convincere chi non è pronto. È preferibile abbandonare quel gruppo, partito, riunione o discussione, e diffondere o ridare vita al progetto altrove, cioè realizzare un partito aperto ex-novo, considerato anche che non comporta particolari costi.