I partiti U e C funzionano col sistema PSC, cioè il sistema delle primarie sequenziali correlate alla convention. All’elezione di ciascuna carica pubblica X, monocratica e non (premier [74], governatore di regione, sindaco, deputato, senatore, consigliere regionale, consigliere comunale, ecc.), sono associate una sequenza di elezioni primarie e una convention. Le elezioni primarie, eventualmente combinate a un sistema di caucus, eleggono i delegati che partecipano alla convention. La convention ha il compito di nominare il candidato alla carica X, con votazione a maggioranza assoluta, risolvere le controversie, scrivere il programma elettorale e stabilire le regole del partito. Prima di aggiornarsi elegge un comitato esecutivo e ne stabilisce le competenze. Le votazioni della convention sono tutte a maggioranza assoluta. Ogni decisione e ogni documento approvato dalla convention valgono fino alla convention successiva. Ad ogni tornata elettorale viene azzerato tutto e si riparte da capo.
Con dovuto anticipo prima di una tornata elettorale, quella nella quale gli elettori sono chiamati ad eleggere il rappresentante alla carica X, il comitato esecutivo del partito (investito di questo ruolo col sistema PSC della tornata elettorale precedente) dichiara aperte le candidature alla nomina e le candidature a posti di delegato alla convention. Qualunque cittadino eleggibile si può candidare, o può essere candidato, alla nomina, dietro presentazione di un numero minimo di firme a sostegno, stabilito dalle regole approvate dalla convention precedente. Qualunque elettore può candidarsi o essere candidato a delegato, con modalità simili.
Quando una persona si candida a delegato comunica al comitato esecutivo il nome del candidato alla nomina che si impegna solennemente a sostenere. L’impegno del delegato verso il candidato alla nomina è da intendersi unicamente come impegno a votare la nomina di quel candidato alla convention. Su nessun’altra questione il delegato è tenuto a seguire eventuali indicazioni che provengano dai candidati alla nomina. Inoltre, il candidato delegato si impegna a rispettare la volontà degli elettori che eventualmente lo eleggeranno.
Successivamente, il comitato organizzatore comunica al candidato alla nomina la lista degli aspiranti candidati delegati suoi sostenitori, per sottoporli alla sua approvazione. Il candidato alla nomina è tenuto ad approvarne un certo numero, maggiore o uguale al numero massimo di delegati eleggibili nel territorio interessato.
Sulla scheda elettorale delle primarie il nome di ciascun candidato alla nomina sarà affiancato dai nomi dei candidati delegati che lo sostengono. L’elettore potrà esprimere una preferenza per il candidato alla nomina e un numero di preferenze per i candidati delegati che lo sostengono pari al numero massimo di delegati eleggibili. Le preferenze raccolte da ciascun candidato alla nomina CN saranno usate per stabilire il numero di delegati eletti impegnati a sostenere CN. Calcolato questo numero, saranno eletti i candidati delegati impegnati a CN che hanno raccolto più preferenze. In questo modo si realizza la fondamentale correlazione tra primarie sequenziali e convention che è alla base del sistema PSC.
I delegati alla convention, dopo aver risolto le controversie, scritto il programma elettorale, stabilito le regole del partito e votato la nomina, eleggeranno il nuovo comitato esecutivo. Esso sarà fatto di un insieme ristretto di delegati disposti a fare del lavoro supplementare (sempre volontario). Avrà il compito di attuare le disposizioni della convention dopo il suo aggiornamento, fino alla convention successiva. Il comitato non avrà il potere di prendere decisioni di propria iniziativa, ma avrà soltanto una serie di doveri stabiliti dalla convention stessa, tra cui organizzare le primarie e la convention successive sulla base delle regole decise dalla convention in carica, informare gli elettori per tempo ed esaurientemente di quegli appuntamenti, e così via.
Con gli accorgimenti che illustreremo, il sistema PSC garantirà quasi sempre che durante le elezioni primarie il vincitore raccolga un numero di delegati impegnati a sostenerlo pari alla maggioranza assoluta. In quel caso la votazione della convention per la nomina avrà un esito scontato. Tuttavia, non può essere mai elusa. In caso nessun candidato vinca un numero sufficiente di delegati la votazione per la nomina diventerà determinante.
Durante la stagione di primarie sequenziali, man mano che i delegati sono selezionati, possono cominciare subito a preparare i lavori della convention, elaborare le proposte da presentare ai voti, contattarsi informalmente, se lo credono utile, e così via. Tutti avranno comunque a disposizione per questi scopi un congruo periodo di tempo, per esempio da tre settimane a un mese, compreso tra la fine della stagione delle primarie e l’inizio della convention, in modo che anche agli ultimi selezionati sia dato un tempo sufficiente. I lavori della convention dureranno pochi giorni. I delegati si recheranno sul luogo della convention e vi soggiorneranno a proprie spese. Il loro sarà il compito meno appariscente, meno remunerativo dal punto di vista del “potere”, delle “cariche” e della “carriera politica”, ma il più importante, perché consisterà nel verificare che tutto si sia svolto con regolarità, dirimere le controversie qualora non fosse stato così, proporre regole o modifiche alle regole, che saranno applicate nella stagione primarie-convention successiva, stendere il programma elettorale dei cittadini, nominare i candidati.
I delegati, lo ripetiamo, sono semplici cittadini scelti da cittadini, che si recano alla convention, dove si confrontano e decidono, e poi tornano a casa. Fare il delegato non è un modo per iniziare una carriera politica, e non comporta nessun beneficio di quel tipo. Questo garantisce che il governo del partito sia nelle mani di persone completamente libere e disinteressate. Sarà opportuno che i delegati siano metà uomini e metà donne, e che una tale ripartizione sia rispettata nel comitato esecutivo. Potranno essere studiati meccanismi per prevenire rischi di discriminazione verso le minoranze, ma è meglio non usare il sistema delle quote. Quando la convention avrà finito i suoi lavori, i delegati torneranno a casa, i candidati andranno a competere contro gli avversari, e gli elettori concentreranno la loro attenzione sulle elezioni generali. Tra una convention e l’altra rimarrà piedi soltanto il comitato esecutivo, senza poteri decisionali e fatto di persone disinteressate. Non esisterà nessun segretario di partito, nessun funzionario, nessun apparato. Il comitato esecutivo non rappresenta il partito, ma ne esegue gli ordini. Non “detta” linee politiche, non nomina “portavoce”, non intrattiene relazioni con i mezzi di comunicazione, non parla a nome del partito, ma si limita ad applicare le decisioni della convention a cui deve il suo insediamento.