La struttura federale degli Stati Uniti giocò un ruolo-chiave nell’evoluzione del processo di nomina dei candidati. Non solo in ciascuno stato il partito si regola come crede, entro vincoli molto blandi imposti dalle regole nazionali, ma spesso in uno stesso stato i democratici e i repubblicani si danno regole diverse. Fare decine e decine di esperimenti diversi ogni 4 anni garantisce una rapidità di evoluzione senza eguali. Occorre tenere presente questo fatto nel momento in cui vogliamo proporre una strategia per realizzare il sistema dei partiti governati dagli elettori in Italia. Quel sistema, infatti, non può per sua natura essere statico. In un sistema statico è più probabile che si creino sacche di privilegio, magari non subito, ma col tempo, perché se le regole non cambiano con una certa frequenza i furbi imparano a raggirarle. Soltanto in un sistema dinamico è possibile prendere in contropiede chi spende la maggior parte delle proprie energie a cercare cavilli e scappatoie per acquisire un indebito vantaggio nei confronti degli altri. Dobbiamo quindi sviluppare una proposta che permetta non soltanto di raggiungere gli Stati Uniti, ma anche e soprattutto di avviare un ulteriore processo evolutivo, e riuscire a farlo procedere alla stessa velocità con la quale procede in America. Altrimenti, anche se importeremo efficacemente il sistema dei partiti americani attuali, non riusciremo a tenere il passo, e dopo pochi anni si riproporrà il problema che pensavamo di aver risolto.
La sequenzializzazione delle primarie su base regionale, per esempio, deve sposarsi con una struttura federale dei partiti aperti. Se il partito funziona col sistema delle primarie sequenziali correlate alla convention per ciascun tipo di elezioni, si creano autonomie di fatto, perché ogni processo è indipendente dagli altri. Eventuali tentativi di interferenza di una convention sulle altre, o del partito nazionale sui partiti regionali o locali, o di un rappresentante eletto sul processo di selezione dei candidati, verrebbero automaticamente ignorati, perché una volta eliminati gli apparati non esistono strumenti per esercitare forme di pressione o ricatto, né merci di scambio con cui dare effettivamene seguito alle ingerenze.