La convocazione della convention repubblicana stabilisce il numero di delegati di ciascuna delegazione statale e territoriale, le modalità e i tempi con cui le delegazioni devono eleggere i propri rappresentanti nei comitati permanenti, la località e il giorno in cui si tiene la convention, e il calendario dei suoi lavori. Penalità sono previste per gli stati che inviano delegazioni composte in maniera non conforme alle regole del partito, o delegazioni formate in periodi dell’anno non inclusi nella finestra temporale prevista dalle regole. Per un certo periodo la penalizzazione fu una riduzione variabile della delegazione di quello stato, dal 50% al 90% a seconda dei casi. Nel 2012 la penalizzazione fu in tutti i casi la riduzione della delegazione alla metà.
Il primo compito della convention è esaminare il rapporto del comitato per le credenziali, quindi il rapporto del comitato per le regole e l’ordine dei lavori e di seguito il rapporto del comitato per le risoluzioni. Infine, la convention procede alla nomina dei candidati alla presidenza e alla vicepresidenza. Ogni candidato alla nomina, per qualificarsi come tale, deve avere almeno il sostegno della maggioranza delle delegazioni di cinque stati. Anche presso i repubblicani le delegazioni votano separatamente e poi vengono chiamate una per una, in ordine alfabetico, a riferire l’esito del proprio voto. A differenza dei democratici, i repubblicani possono distribuire la votazione su più giornate. Furono tre nel 2004.
Ogni delegato può intervenire a parlare una volta su ciascuna questione discussa durante la convention e ogni intervento può durare al massimo cinque minuti. Il tempo massimo per la presentazione di un candidato alla nomina è di 15 minuti. È espressamente proibita la “regola dell’unità”, usata in passato, mediante la quale alcuni stati imponevano a tutti i loro delegati di votare come la maggioranza della delegazione stessa.
La convocazione alla convention del 2004 fu diramata nel 2003 dal comitato nazionale del partito, in ottemperanza alle regole stabilite dalla convention nazionale repubblicana del 2000. Il documento fu promulgato dal segretario del comitato nazionale alla fine del 2003. Il numero di delegati chiamati a partecipare fu 2509. A ciascuno stato furono assegnati 10 delegati “at large”, cioè 5 per ogni senatore al Congresso. A ciascun distretto furono assegnati 3 delegati. Altri delegati furono assegnati, in numero fissato, al Distretto di Columbia e ai territori (Samoa Americana, Guam, Portorico e Isole Vergini), per un totale di 54 delegati. In più, agli stati nei quali il candidato repubblicano era prevalso nelle elezioni presidenziali precedenti spettarono dei delegati “at large” ulteriori. Il numero dei delegati extra fu determinato come segue: si calcolava il 60% del numero dei grandi elettori dello stato, si aggiungeva 4,5 e si arrotondava il risultato in eccesso. Un ulteriore delegato-premio “at large” fu attribuito agli stati governati da un repubblicano, uno a ciascuno stato rappresentato da una maggioranza repubblicana di rappresentanti al Congresso, uno a ciascuno stato rappresentato da una maggioranza repubblicana in almeno una camera del parlamento statale, e uno per ogni senatore repubblicano al Congresso eletto nello stato durante i sei anni precedenti. Il totale dava appunto 2509 delegati, tra cui 773 superdelegati.
Nel 2008 la convention repubblicana contò 2516 delegati (con 2380 voti in totale, tenendo conto delle penalità), tra cui 561 superdelegati, mentre nel 2012 contò 2429 delegati, tra cui 415 superdelegati, con 2286 voti dopo le penalità.