Vediamo ora come erano fatte le schede elettorali degli stati che usavano il sistema d. Quelle più chiare riportavano in grande evidenza una tabella la cui prima riga conteneva i nomi dei candidati alla nomina. Nella colonna che sottostava a ciascuno di essi erano riportati i nomi dei candidati delegati che appoggiavano quel candidato alla nomina. Se allo stato spettavano N delegati, l’elettore poteva esprimere N preferenze. Poteva anche votare in modo “trasversale”, cioè per candidati delegati di colonne diverse. In alcuni casi all’elettore era concesso votare per l’intero gruppo di candidati delegati che appoggiavano un dato candidato alla nomina, barrando una sola casella posta nella colonna corrispondente. Spesso il vantaggio di questa scorciatoia era notevole. Negli stati popolosi, a cui spettava un numero elevato di delegati, il voto collettivo risparmiava agli elettori di dover barrare le caselle della stessa colonna una per una.
Come esempio, consideriamo il caso della California, che nel 1924 aveva diritto a 29 delegati repubblicani. Nelle primarie repubblicane gli elettori potevano esprimere ben 29 preferenze. Votare per 29 candidati diversi richiedeva tempo e pazienza. Tuttavia, la California consentiva il voto collettivo. Barrando un’unica casella, gli elettori californiani che non avevano intenzione di esprimere un voto trasversale, potevano votare in un sol colpo tutti i candidati delegati che appoggiavano lo stesso candidato alla nomina.
Hiram W. Johnson | Calvin Coolidge | Colonna vuota | ||
CanDelJohn1 □ |
Voto collettivo □ |
CanDelCool □ |
Voto collettivo □ |
□ |
CanDelJohn2 □ | CanDelCool2 □ | □ | ||
CanDelJohn3 □ | CanDelCool3 □ | □ | ||
CanDelJohn4 □ | CanDelCool4 □ | □ | ||
CanDelJohn5 □ | CanDelCool5 □ | □ | ||
… | … | … | ||
(29 candidati delegati) | (29 candidati delegati) | (29 righe bianche) |
Tabella I. Riproduzione schematica della scheda elettorale usata nelle primarie repubblicane della Californiane nel 1924. Fonte: [L13].
La scheda elettorale è illustrata nella tabella I. Essa consisteva di tre colonne. In cima alle prime due erano riportati i nomi dei candidati alla nomina, Hiram W. Johnson e Calvin Coolidge. In cima alla terza colonna non era riportato alcun nome. Sotto il nome di Johnson (Coolidge) erano riportati i nomi dei 29 candidati delegati che appoggiavano Johnson (Coolidge). Nella terza colonna erano presenti 29 righe bianche “write-in”, dove l’elettore poteva votare delegati di propria scelta. Accanto al nome di ciascun candidato delegato era presente una casella, barrando la quale l’elettore votava per quel candidato delegato. In corrispondenza della colonna di Johnson (Coolidge) era presente un’altra casella, barrando la quale l’elettore votava per l’intero gruppo di delegati che appoggiavano Johnson (Coolidge).
Nulla impediva all’elettore più attento ed esigente di votare individualmente per i delegati che preferiva. È chiaro, però, che la maggior parte degli elettori preferiva il voto collettivo, più semplice e pratico. Di fatto, la possibilità di esprimere un voto collettivo disincentivava il voto trasversale. Il risultato più probabile era l’elezione di una delegazione molto omogenea a favore di un unico candidato alla nomina. Pertanto il meccanismo californiano individuava il vincitore delle primarie in modo chiaro e univoco. Poiché i delegati eletti erano suoi sostenitori dichiarati, non c’era dubbio che alla convention avrebbero sostenuto fedelmente il vincitore. Qualsiasi causa di imbarazzo era eliminata.
In alcuni casi, come nelle elezioni primarie del Dakota del sud nel 1912 e dell’Oregon del 1924, i nomi dei candidati delegati riportati sulla scheda elettorale erano affiancati da uno slogan da loro scelto. Lo slogan poteva essere il nome del candidato alla nomina appoggiato dall’aspirante delegato, oppure uno slogan di natura diversa, come un richiamo a certi valori, il nome di un’associazione di riferimento, o simili. La scheda elettorale più complessa in assoluto fu quella delle primarie repubblicane dell’Oregon del 1924. Si trattava di un lungo foglio pieno fitto di nomi di candidati e slogan da leggere, caselle da barrare, righe bianche da (eventualmente) riempire. Gli elettori potevano designare:
i delegati alla convention nazionale;
i candidati alla presidenza e alla vicepresidenza;
i grandi elettori;
i candidati alle seguenti cariche federali: senatore e rappresentante al Congresso;
i candidati alle seguenti cariche statali: senatori e rappresentanti al parlamento statale, segretario di stato, ministro del tesoro, giudice della Corte Suprema, ministro della giustizia, ispettore delle derrate alimentari, vari giudici di distretto;
i candidati alle seguenti cariche di contea: commissario di contea, sceriffo, segretario di contea, tesoriere, ispettore del fisco, soprintendente all’istruzione, ispettore edile, medico legale, vari giudici di contea, agente di polizia, membro del comitato centrale di contea.