Il primo sistema partitico è quello che si delineò con chiarezza verso la metà degli anni 1790, determinò la politica americana dal 1797 al 1820 e vide opporsi il “partito” federalista di Alexander Hamilton e il partito repubblicano di Thomas Jefferson e James Madison. Il “partito” federalista non si organizzò mai in partito vero e proprio, ma rimase sempre un’alleanza abbastanza blanda di persone che difendevano interessi particolari. Molti federalisti provenivano dalle classi più agiate ed erano visti dal popolo come degli aristocratici. Man mano che il diritto di voto fu esteso a fasce più ampie della popolazione, questo connotato divenne un handicap, e fu sfruttato abilmente dai repubblicani, i quali, al contrario, proclamavano la “fede nel popolo”, volevano l’estensione del diritto di voto e si battevano per il controllo popolare sul governo. I federalisti, dal canto loro, affibbiarono ai repubblicani vari appellativi derisori, tra cui: antideferalisti, giacobini e perfino “democratici”. Tuttavia, alcuni jeffersoniani cominciarono a sentirsi orgogliosi di essere chiamati “democratici”, e col passare del tempo cominciarono ad usare questo appellativo per identificare loro stessi, stabilendo così la prima relazione con il Partito Democratico moderno, che nacque dopo le elezioni del 1832.