La convention democratica non ha brillato per il messaggio trasmesso, abbastanza scontato e povero di proposte per il futuro, ma sembra aver ugualmente regalato ad Obama un balzo in avanti nei sondaggi. Anche la raccolta di donazioni del mese di agosto ha visto Obama prevalere di poco su Romney (114 milioni di dollari contro 111,6 milioni), dopo che Romney aveva prevalso su Obama di circa 20 milioni in ciascuno dei tre mesi precedenti. Probabilmente, l’approssimarsi delle elezioni ha risvegliato molti elettori democratici.
Rimangono comunque alcuni dubbi sui sondaggi, perché molti registrano un numero di elettori democratici addirittura superiore a quello del 2008. Probabilmente i campioni scelti dai sondaggisti, consapevolmente o no, sono sistematicamente spostati verso Obama. Come si sa, ogni tanto ci sono elezioni dall’esito imprevisto, nelle quali le aspettative di tutti i sondaggisti vengono smentite. Le elezioni americane di quest’anno si candidano ad essere di questo tipo.
Durante la convention democratica ci sono stati anche momenti di imbarazzo. Alcuni giornalisti avevano notato che dal platform, il “programma elettorale degli elettori“, nella sua versione pronta per l’approvazione della convention, erano spariti i riferimenti a Dio e a Israele. Gli esponenti democratici non sapevano spiegare come fosse successo. Per porre rimedio alcuni delegati hanno proposto all’assemblea una mozione per inserire i riferimenti mancanti. Il presidente dell’assemblea ha messo ai voti la mozione per acclamazione. Tuttavia, non tutto è filato liscio, e le telecamere hanno immortalato la scena successiva impietosamente. Ecco quello che è successo.
Erano necessari i due terzi per approvare la mozione. Tuttavia, comparando “ad orecchio” le grida dei delegati a favore con quelle, immediatamente successive, dei delegati contro, non era possibile stabilire con ragionevole certezza che una maggioranza qualunque fosse a favore della mozione. Il presidente, indeciso sul da farsi, ha fatto ripetere la votazione per ben tre volte, senza che cambiasse il risultato. Alla fine si è limitato a leggere quanto scritto sul teleprompt che stava davanti a lui: “ad opinione del presidente, la maggioranza dei due terzi è favorevole, e la mozione viene approvata”, sommerso dai “buuuu” dei delegati contrari. Ecco un video di questi momenti
Di solito il platform, come le altre importanti decisioni della convention, tra cui le nuove regole del partito, è pronto con un certo anticipo prima dell’inizio della convention. I delegati si mettono al lavoro e si consultano subito dopo essere eletti nelle primarie. Quando inizia la convention il grosso del lavoro è già fatto, e normalmente l’approvazione dei documenti proposti non riserva sorprese. I lavori dei delegati e della convention durano fino alle sette di sera, in ciascuno dei quattro giorni della convention. Non interessano il grande pubblico, tanto che non sono nemmeno trasmessi dalle tv, sostituiti da filmati di repertorio. Dalle 7.30 circa comincia la carrellata di interventi propagandistici fatti più che altro per il pubblico televisivo.
Noi confondiamo le convention americane con i momenti serali di grande propaganda, i palloncini che scendono dall’alto per festeggiare il candidato nominato, e così via. L’incidente occorso ai democratici ci permette di ricordare che in realtà la convention ha compiti di importanza cruciale per il funzionamento del partito. Essa infatti è il governo popolare del partito, come spiegato qui, e soppianta gli apparati.